Non c'è che dire: Carlo Tavecchi(ssim)o, candidato alla poltrona di capo del pallone italiano, ha dimostrato poco tatto, lungimiranza e buon senso...
MILANO (Italia) – Il pallone italiano sta attraversando un'ennesima crisi. Dopo la fallimentare esperienza brasiliana, il ct Prandelli e il numero uno della FIGC Abete hanno rassegnato le dimissioni, creando ancor più caos in un mondo già solitamente disordinatissimo.
I dirigenti del calcio della vicina Penisola, quelli rimasti, si sono così organizzati per cercare di darsi un ordine e delle regole. Il primo passo è stato la scelta dei candidati per la poltrona di numero uno della Lega. Solo in due hanno ottenuto l'apprezzamento delle parti: l'ex Milan (e vicepresidente FIGC) Demetrio Albertini e l'attuale presidente della Lega Dilettanti Carlo Tavecchio.
Quest'ultimo, il favorito a succedere ad Abete, ha dimostrato tutta la sua lungimiranza e il suo buon senso (è un eufemismo, ovviamente) dicendo, in un'assemblea estiva: “L'Inghilterra rispetto a noi è un'altra cosa: individua dei soggetti che possono entrare in base alla loro professionalità. Da noi invece arriva "Opti Pobà", che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio".
Stranieri mangia-banane? Ecco una persona di ampie vedute in grado di far crescere e di ringiovanire (lui ultrasettantenne) il pallone italiano...