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SUPER LEAGUEPer la prima volta oltre Gottardo: «Lugano? Dovevo cambiare aria»

13.07.22 - 11:00
Stefano Guidotti esordirà domenica con il San Gallo: «Ringrazio il club bianconero, a Cornaredo sono maturato tanto».
Freshfocus, archivio
Per la prima volta oltre Gottardo: «Lugano? Dovevo cambiare aria»
Stefano Guidotti esordirà domenica con il San Gallo: «Ringrazio il club bianconero, a Cornaredo sono maturato tanto».
Il centrocampista 23enne si è accordato con i biancoverdi per due stagioni.
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SAN GALLO - Manca davvero poco all'inizio della Super League 2022/2023 e le dieci squadre sono pronte a darsi battaglia. Fra queste c'è anche l'ambizioso San Gallo del nuovo acquisto Stefano Guidotti, che affronterà domenica prossima il Servette in trasferta (ore 16.30).

Il promettente centrocampista ticinese ha trascorso le ultime tre stagioni a Lugano e si appresta a vivere la sua prima esperienza oltre Gottardo, dopo che i bianconeri hanno deciso di non rinnovargli il contratto al termine dello scorso campionato. «In realtà non ho vissuto male questo cambiamento», sono state le parole del 23enne. «A livello personale l'ultimo anno è stato molto travagliato e a causa di un fastidioso infortunio non sono stato in grado di scendere in campo soprattutto nella seconda parte della stagione. Dentro di me ho sentito che dovevo cambiare aria, anche perché in generale l'esperienza di Lugano non è stata facilissima dal punto di vista fisico. Finora ho sempre rispettato i segnali che il mio corpo mi ha dato, ma avevo bisogno di andare via dal Ticino. Mi ha sempre incuriosito l'idea di poter vivere un’esperienza altrove, conoscere un ambiente diverso e farmi le ossa lontano da casa».

Il 23enne è stato anche cercato dal Sion di Tramezzani e dalla Spal, squadra della Serie B italiana. «Avevo diverse opzioni in Italia e poi c'era il Sion che era interessato a me. Coach Tramezzani mi ha sempre stimato e la cosa è reciproca, per cui la destinazione sarebbe stata gradita. Parlando però con i dirigenti del San Gallo e vedendo le infrastrutture in loro possesso, ho subito capito che poteva essere la destinazione ideale, soprattutto dopo il periodo negativo degli ultimi tempi. Oltre a questo il club ha sempre avuto grandi ambizioni, la rosa è competitiva ed è composta da giovani di qualità e prospettiva. Penso quindi che vista la mia età ho la possibilità di fare bene in questo gruppo. A San Gallo si respira un'aria familiare e il progetto dei biancoverdi mi è piaciuto fin dall'inizio, sono contento». 

Guidotti ha iniziato la sua seconda avventura ad alti livelli con una certa esperienza alle spalle in fatto di allenatori. A Lugano sono infatti stati diversi i tecnici che si sono seduti in panchina durante la sua permanenza. «Ho avuto la possibilità di conoscere tanti coach a Cornaredo: da Manzo a Croci-Torti, passando per Tramezzani, Celestini, Jacobacci e Braga. Bisogna dire che è una situazione particolare, perché da un lato non è stato evidente adattarsi a tutti, ma dall'altro ognuno di essi mi ha arricchito, poiché ho conosciuto diversi stili di gioco e pensieri differenti. Da loro ho cercato di cogliere gli aspetti importanti, imparando molto».

Il centrocampista lascia Lugano dopo aver giocato in Europa e vinto una Coppa Svizzera. «Chiaramente voglio ringraziare il club bianconero. Questi anni sono stati formativi, sono cresciuto tanto come calciatore e soprattutto come persona. Ho vissuto momenti positivi e negativi e non è stato sempre facile, visto che ogni volta che ho dovuto saltare una partita per un problema fisico sono stato male. Reputo il calcio una parte molto importante della mia persona, gioco da quando ho cinque anni e tutte le decisioni le ho sempre prese in funzione di questo sport, come le scuole che ho scelto o lo stile di vita che ho adottato. Dall'esterno può sembrare semplice, ma tornare da un infortunio richiede un grande lavoro fisico, nonché mentale e non è sempre evidente riuscire a gestire al meglio ogni situazione, soprattutto da giovani. Le esperienze difficili mi hanno però permesso paradossalmente di crescere e di migliorare. Non ho mai mollato e il mio obiettivo è sempre lo stesso, ovvero giocare, divertirmi e fare il meglio che posso. Sicuramente se mi alleno ogni giorno, se sto bene e se mi diverto posso dare tanto. Anche a Lugano penso di non avere mai sfigurato quando sono sceso in campo e in questi anni ho capito che prima o poi il lavoro paga. Ho solo voglia di tornare al 100% e di continuare a lavorare, sono sicuro che il futuro mi regalerà delle soddisfazioni».

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COMMENTI
 

Evry 1 anno fa su tio
auguri e non mollare

Nano10 1 anno fa su tio
Se lo ha cercato il San Gallo, la motivazione del Fcl dicendo che la cessione è dovuta perché sempre infortunato, è molto discutibile e difficile da interpretare🤔 probabilmente con le sue qualità se non fosse stato ticinese gli avrebbero dato un’altra opportunità 😡

cle72 1 anno fa su tio
Risposta a Nano10
Ha 23 anni e spesso infortunato. La nuova dirigenza ha puntato su altri giovani più sicuri. Tutto qua. Il fatto che sia ticinese non c'entra nulla. Se guardi quante partite ha perso a Lugano per infortuni capirai. Spiace per lui, perché non è facile. Questo è anche lo sport
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