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L’OSPITE - ARNO ROSSINIBalotelli, ancora? «Lui in azzurro, mossa intrigante»

26.01.22 - 07:00
Arno Rossini: «Balotelli e le notti agitate di Mancini: io due franchi li scommetterei»
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Balotelli, ancora? «Lui in azzurro, mossa intrigante»
Arno Rossini: «Balotelli e le notti agitate di Mancini: io due franchi li scommetterei»
Mario Balotelli potrebbe tornare a giocare con l’Italia: «È un azzardo… calcolato».
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FIRENZE - “Ufficiale, Mario Balotelli è stato convocato per lo stage con l’Italia”. Mario Balotelli? L’Italia? Sì, avete capito bene: a più di tre anni dall’ultima volta, l’attaccante bresciano tornerà a vestire - seppur solo per una “prova” - la maglia azzurra. 

Le spiegazioni possibili sono due: la punta classe 1990 è tornata “in auge” grazie alle sue ottime prestazioni in Turchia oppure, pensando ai playoff con vista sul Mondiale, Roberto Mancini è con l’acqua alla gola. Propenderemmo per la seconda.

«A me sembra tanto la mossa della disperazione, sembra che l’Italia sia alla frutta - ha graffiato Arno Rossini - Parlando dell’infortunio di Federico Chiesa, avevamo detto come, probabilmente, il selezionatore italiano avesse passato qualche notte agitata. Bene, forse in una di quelle, incapace di prendere sonno, è tornato a pensare a Mario…».

Scherzi a parte, con un Mondiale in bilico, provare SuperMario ha senso?
«La situazione-attaccanti dell’Italia è, al momento, estremamente difficile, ma questo già lo si era raccontato. Tra “vecchi” non del tutto affidabili e giovani forse non ancora pronti, la carta Balotelli potrebbe anche avere un senso. Di sicuro prima di richiamarlo, Mancini ci ha pensato bene. Di sicuro ha parlato con i senatori del gruppo azzurro. Di sicuro si è anche confrontato con Vincenzo Montella, che l’attaccante lo allena quotidianamente all’Adana Demirspor».

Non ha chiesto certamente pareri tattici.
«Il grande limite di Mario è sempre stato l’atteggiamento. Aveva qualità tecniche fuori dal comune, le ha ancora; a lungo le ha però sfruttate solo in parte. Forse ora che è ormai un uomo maturo ha deciso di lavorare come dovrebbe fare un professionista. Pur senza fare numeri incredibili, in Süper Lig sta offrendo un buon rendimento. Ha segnato 8 reti in 19 presenze, non poco in un campionato comunque competitivo». 

Tanto da pensare che possa lasciare il segno anche in nazionale?
«Stiamo parlando di un azzardo, ovvio, di un rischio. Ma forse di un rischio calcolato. O forse obbligato. Senza troppe alternative, Mancini ha richiamato un calciatore che aveva tutto per essere un top assoluto e che ancora adesso può dare una grande mano. Un ragazzo benvoluto da tutti e che, forse, ha deciso di sfruttare l’ennesima occasione che gli sta offrendo la sua incredibile carriera». 

Mancini sta scommettendo sulla definitiva crescita del ragazzino?
«Lo ha di sicuro fatto seguire prima di convocarlo. E poi lo conosce bene, sa come prenderlo dopo averlo già guidato a più ripetizioni sia in Italia con l’Inter che al City, dove anche grazie a lui vinse un titolo. E se un allenatore sa gestirlo, Balotelli spesso si rivela un colpo vincente. Mi è capitato di seguirlo dal vivo per qualche giorno, quando era al Nizza. Nella sua continua voglia di esagerare e scherzare, sapeva essere devastante. Merito, allora, di un certo Lucien Favre…».

E tu, volessi puntare i soliti due franchi...
«Una scommessa su Balotelli? L’operazione mi intriga, devo essere sincero. Volete che vi dica che Mario trascinerà l’Italia, che tornerà a essere il fenomeno di Euro 2012? Non lo farò, non succederà. Gli anni passano per tutti e, pur se ben allenato e fisicamente ancora integro, l’attaccante non ha sicuramente più l’esplosività di quei giorni. Però…».

Però?
«Però ha appunto qualità che non si perdono, alle quali può aggiungere un’esperienza internazionale che nessuno degli altri papabili per l’azzurro può vantare. Ha giocato e vinto in diverse nazioni, ha fatto le coppe, ha giocato le grandi manifestazioni con una maglia, quella dell’Italia, alla quale ha sempre detto di tenere incredibilmente. Non può essere l’elemento attorno al quale costruire una squadra, ma come uomo in più può ancora avere un senso». 

Non il prossimo titolare insomma.
«No, ma se l’Italia dovesse arrivare in Portogallo e trovarsi a giocare una partita difficile, uno come Balotelli, se in forma e motivato, potrebbe rivelarsi prezioso. Insomma, i due franchi sulla sua convocazione e anche sul suo utilizzo mi sento di puntarli».

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