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SERIE A«Per lo Scudetto il Milan deve crederci. Ibra? Può ancora vincere le partite da solo, ma...»

03.01.22 - 21:12
Cristiano Ruiu sulla lotta Scudetto: «L'Inter è favorita, ma in casa Milan sarebbe stupido non crederci».
Tio
«Per lo Scudetto il Milan deve crederci. Ibra? Può ancora vincere le partite da solo, ma...»
Cristiano Ruiu sulla lotta Scudetto: «L'Inter è favorita, ma in casa Milan sarebbe stupido non crederci».
Parola al volto noto delle trasmissioni sportive di Telelombardia: «La Juve ce la farà ad entrare fra le prime quattro»
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MILANO - Milan-Roma, Juventus-Napoli e Bologna-Inter. Il prossimo 6 gennaio la Serie A ripartirà con un menù davvero interessantissimo, che andrà sicuramente a stuzzicare il palato di tutti gli appassionati. Dove ci eravamo lasciati? Con la formazione di Simone Inzaghi prima in classifica, a +4 sui rivali cittadini rossoneri. 

La squadra di Pioli - senza più l'"intralcio" dell'Europa - quante possibilità ha nel mese di maggio di festeggiare il titolo? Abbiamo girato il quesito a Cristiano Ruiu, tifoso del Diavolo e volto noto delle trasmissioni sportive di Telelombardia: «Da secondo in classifica all'inizio del girone di ritorno, sarebbe stupido non credere nello Scudetto. Il Milan avrà inoltre il piccolo vantaggio dato dal fatto che l'Inter è ancora impegnata in Champions League, una competizione che ti porta via tante energie».

Quindi oggi chi è favorita fra le due milanesi?
«L'Inter perché ha una rosa nettamente più forte e più profonda. È una squadra che ancora oggi sta sfruttando il grande lavoro svolto da Antonio Conte. A differenza di altri allenatori, lui lascia sempre in eredità ai suoi successori squadre sane e in salute, da tutti i punti di vista. All'andata il Milan ha fatto 42 punti: se sarà bravo a farne altrettanti nel girone di ritorno, avrà buone possibilità di giocarsi lo Scudetto».

Per il titolo sarà un affare tutto milanese?
«Ho sempre pensato che il Napoli potesse essere una grande favorita per la vittoria finale. Chiaro che l'infortunio di Osimhen è una brutta botta. Considero questo giocatore, naturalmente quando è sano, il più determinante dell'intero campionato. Il fatto che non vada alla Coppa d'Africa per i partenopei è una bella notizia». 

Una spinta ulteriore per il Diavolo arriverà dal mercato?
«Il mercato è molto semplice. Non bisogna infatti dimenticare che l'obiettivo della proprietà non è vincere il campionato come si era abituati con Berlusconi. Adesso si punta ai primi quattro posti e con questa rosa la dirigenza è sicuramente convinta di potercela fare. Quel che è certo è che arriverà un difensore centrale al posto di Kjear. Non bisogna attendersi altro».

Le prestazioni di Zlatan Ibrahimovic sono in calo?
«Sono convinto che nei 43 punti dell'andata dell'anno scorso lui sia stato molto più determinante di quanto lo sia stato quest'anno. È chiaro che determinate partite è ancora in grado di vincerle da solo. Sempre meno, ma è capace. Sono però convinto che quando non è in campo, a livello di sviluppo del gioco, il Milan sia più bello da vedere. Ciò che stride un po' è l'ingaggio: per una società che sta facendo dei ragionamenti molto conservativi, dare sette milioni a un 40enne non va certo in questa direzione. Ibra però è Ibra...».

In vista della prossima stagione la società deve tenerselo stretto o puntare su altro?
«A me Vlahovic fa impazzire, ma certi giocatori - fra cartellino e ingaggio - il club rossonero non può permetterseli e oggi di attaccanti forti a basso costo non ce ne sono. Alcuni sostengono che bisognerebbe essere bravi a scovare giocatori di livello in Serie B, ma non è così semplice. Rebic quanto ci ha messo a diventare un elemento affermato in Serie A? Attualmente Vlahovic possiamo sì considerarlo prontissimo a giocare in una big, ma anni fa sarebbe stato "bruciato". E oggi il prezzo dell'attaccante Viola per il Milan è fuori portata. Non è così semplice fare mercato».

Due parole, infine, sulla Juve: possiamo considerarla finalmente guarita?
«Con la partenza di Ronaldo la Juve ha perso i suoi equilibri. Ci vuole tempo e pazienza per ritrovarli. Prima la squadra girava attorno a lui, improvvisamente non più. Allegri è bravo, ma mi aspettavo riuscisse a sistemare la squadra più rapidamente. Alla fine, però, sono convinto che sarà fra le prime quattro».

Nelle scorse settimane Cristiano Ruiu ha iniziato una nuova avventura presso il Casinò Admiral di Mendrisio. E, proprio la sera del 1. gennaio, la casa da gioco momò ha inaugurato la Poker Room, decisamente presa d'assalto da diversi curiosi. A fine mese si terrà poi il torneo IPO (acronimo di Italian Poker Open), brand che tra Campione e Lugano ha scritto le pagine più importanti del Poker a livello ticinese.

 «Mi trovo molto bene qui a Mendrisio - le parole di Ruiu - Sabato sera abbiamo fatto il pienone, rispettando tutti i protocolli Covid. È stato un grande successo, siamo davvero molto felici».

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