"Ho visto da fuori la forza di questo gruppo campione di Spagna. Ci sono ancora tante cose che voglio vincere e voglio farlo qui"
MADRID (Spagna) - Chissà che la maglia numero 19, che l’anno scorso indossava Diego Costa, non gli porti più fortuna. Fernando Torres è stato ufficialmente presentato oggi al Vicente Calderón, dove ad accogliere il “figliol prodigo” - tornato alla base sette anni e mezzo dopo un addio tra le lacrime - c'erano quasi 50'000 tifosi.
Il Milan è già un ricordo, neanche tanto bello, per il Niño che si sente di nuovo a casa. Un sogno diventato realtà: “Non c’è stato un momento preciso in cui ho capito che sarei tornato davvero, non volevo illudermi ma l’Atletico voleva un rinforzo in attacco e alla fine grazie a Dio sono qui perché tutti hanno remato nella stessa direzione. Una volta che tutti erano d’accordo non è stato difficile trovare un accordo".
Un pensiero va anche al tecnico Simeone: "Simeone è stato molto importante, mi ha dato grande fiducia e spero di capire rapidamente ciò che vuole da me in campo: non vedo l’ora di iniziare a giocare. Sa che conosco il club e che conosco lui. Se era esigente da compagno di squadra ora lo è ancor di più ma ci sono ancora tante cose che voglio vincere, voglio farlo qui: ho visto da fuori la forza di questo gruppo campione di Spagna, ora voglio sperimentarla e godermela dall’interno".
Il ricordo della sua prima avventura con l’Atletico è vivo: “Sono cambiate tante cose, a 24 anni fu necessario andar via perché potessi crescere io e per la crescita dello stesso club. Il mio addio fu necessario ma fu il momento più duro della mia carriera”.
Torres potrebbe debuttare già mercoledì nel derby di coppa con il Real: “Abbiamo subito una partita importante contro il Real Madrid, ci sarà un’atmosfera iicredibile: al Calderón abbiamo bisogno di gente che ci supporti, come ha sempre fatto".
itm/red