Chi ha già visto il film di Nolan avrà notato una serie di riprese in luoghi... piuttosto familiari
BERNA - Finalmente da lunedì "Oppenheimer" è arrivato anche nelle sale ticinesi. La scelta di posticipare l'uscita dell'ultimo film di Christopher Nolan ha privato il Ticino e l'Italia, com'è noto, del fenomeno "Barbenheimer" (ovvero la contemporaneità con "Barbie" di Greta Gerwig lo scorso 21 luglio) ha fatto sì che fossimo tra gli ultimi a vedere l'epopea di J. Robert Oppenheimer.
Chi ha già visto il film avrà probabilmente notato che c'è un po' di Svizzera in "Oppenheimer". Come ha fatto notare per primo il Bote der Urschweiz, si tratta di una serie di riprese aeree dell'Università di Zurigo, del Grossmünster sempre nella città affacciata sulla Limmat e del monastero di Einsiedeln. Immagini elvetiche che raccontano il periodo che Oppenheimer ha trascorso in Svizzera compiendo le sue ricerche. Nolan e i suoi collaboratori hanno commesso un errore, come ha osservato il Blick: nel film viene mostrata l'Università di Zurigo, mentre il fisico classe 1904 si è formato per un certo periodo di tempo presso il Politecnico federale di Zurigo (ETH). «Nei locali dell'Università non sono state effettuate riprese» precisa l'ateneo.
La presenza di Einsiedeln è invece più casuale: le riprese dal cielo in formato Imax (che offre una grandezza e una risoluzione decisamente superiore allo standard attuale) sono state realizzate con il supporto della società Fuchs Helikopter AG. La quale ha sede a Schindellegi, frazione del comune svittese di Feusisberg - ovvero si trova a una manciata di chilometri dal celebre monastero. Si spiegano così anche le panoramiche della regione del lago di Sihl.
Robert Stokmaier, il titolare della Fuchs Helikopter, ha raccontato al Blick che inizialmente non aveva idea di che film si trattasse. La produzione di "Oppenheimer" si era limitata chiedere se fosse possibile fissare una cinepresa Imax all'elicottero. Girare in questo formato è affascinante ma anche molto impegnativo: la pellicola da 70 millimetri in formato 16:9 permette riprese di pochi minuti ogni volta. «Siamo stati fortunati con la meteo, quindi abbiamo potuto fare tutte le riprese in un giorno».