Assegni familiari svizzeri per frontalieri: tutto ciò che occorre sapere

Ogni giorno, migliaia di lavoratori italiani attraversano il confine per lavorare in Svizzera, in particolare nei cantoni di lingua italiana come il Ticino. Tra le principali questioni che riguardano i frontalieri con figli a carico, vi è il tema degli assegni familiari svizzeri, ovvero un contributo economico volto a sostenere le famiglie. Ma quali sono i requisiti per ottenerli? Quali sono gli importi? E come si coordinano con l’Assegno Unico Universale (AUU) italiano?
Chi ha diritto agli assegni familiari in Svizzera
Il diritto agli assegni familiari in Svizzera è regolato dalla Legge federale sugli assegni familiari (LAFam), integrata da normative cantonali. Hanno diritto a
riceverli:
- i lavoratori dipendenti;
- i lavoratori indipendenti (in alcuni cantoni);
- i lavoratori frontalieri, ovvero coloro che risiedono in Italia ma lavorano in Svizzera.
Per i frontalieri, è fondamentale che:
- versino i contributi sociali in Svizzera;
- i figli a carico risiedano in uno Stato membro dell’Unione Europea o dell’Associazione Europea di Libero Scambio (AELS).
Il coordinamento è regolato dal Regolamento (CE) n. 883/2004: se entrambi i genitori percepiscono prestazioni familiari da Paesi diversi, viene pagato solo l’importo più elevato, mentre l’altro Stato integra con un’eventuale differenza.
Gli importi degli assegni familiari in Svizzera
Gli importi variano da cantone a cantone. A partire dal 1° gennaio 2025, il Consiglio federale svizzero ha stabilito un aumento degli importi minimi obbligatori:
- 215 CHF/mese per ogni figlio minorenne (fino a 16 anni);
- 268 CHF/mese per ogni figlio in formazione (dai 16 ai 25 anni).
Questi importi rappresentano un incremento del 7,5% rispetto ai precedenti minimi di 200 CHF e 250 CHF, rispettivamente. È importante notare che alcuni cantoni già prevedono
importi superiori a questi minimi e potrebbero non apportare ulteriori aumenti.
I pagamenti sono gestiti dalle casse di compensazione AVS, con erogazione mensile sul conto bancario indicato dal beneficiario.
Coordinamento con l’Assegno Unico Universale italiano
Il coordinamento tra assegni familiari svizzeri e AUU italiano è complesso. Quando entrambi i Paesi sono competenti, viene riconosciuto solo il beneficio di importo maggiore, e lo Stato "secondario" versa l’eventuale differenza.
Esempio pratico
Un lavoratore frontaliero riceve 215 CHF/mese per un figlio. Se in Italia l’AUU previsto per lo stesso figlio è 250 euro, l’INPS non versa nulla. Se invece spettano 280 euro, l’INPS versa 65 euro di differenza.
Questa procedura è gestita tramite il formulario E411, scambiato tra le autorità svizzere e italiane. I tempi sono spesso lunghi e le famiglie devono fornire documentazione aggiornata ogni anno.
Impatto fiscale in Italia
Anche se non tassati direttamente, gli assegni familiari svizzeri devono essere dichiarati in Italia:
- nel Quadro FC del Modello Redditi (ex Unico);
- o comunicati al CAF nel caso di Modello 730.
Inoltre, rientrano nel calcolo dell’ISEE, con impatti potenziali su:
- accesso a prestazioni sociali italiane;
- calcolo delle rette scolastiche;
- bonus energia o altre agevolazioni.
Molte famiglie, pur mantenendo lo stesso tenore di vita, vedono ridursi le prestazioni italiane a causa del diverso peso dei redditi esteri nell’ISEE.
Come richiederli: documenti e procedura
Per ottenere gli assegni familiari svizzeri, è necessario:
- Essere assunti da un datore di lavoro svizzero con contratto valido.
- Presentare domanda alla cassa di compensazione AVS/AI/IPG competente.
- Allegare:
- certificati di nascita dei figli;
- attestati scolastici (se oltre i 16 anni);
- documentazione di residenza. - Aggiornare annualmente la situazione familiare e scolastica.
I pagamenti sono mensili e possono essere accreditati su un conto svizzero o italiano, in base alla preferenza del beneficiario.
A chi rivolgersi per assistenza
Il sistema degli assegni familiari per i frontalieri è utile ma anche complesso, soprattutto per quanto riguarda il coordinamento tra ordinamenti diversi. Ritardi, richieste di integrazione o restituzione possono diventare un problema.
Per evitare errori o perdite economiche, è consigliabile rivolgersi a:
- la cassa AVS competente in Svizzera;
- l’INPS in Italia;
- un CAF o consulente fiscale esperto in fiscalità internazionale.
Una corretta gestione della documentazione e la conoscenza delle normative possono fare la differenza tra un beneficio ottenuto correttamente e una complicazione evitabile.
Conclusione
Lavorare in Svizzera da frontaliere comporta vantaggi economici importanti, ma anche sfide amministrative da affrontare con attenzione. In un contesto così articolato, semplificare
ciò che è possibile semplificare fa davvero la differenza.
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