L'autore del libro "Intelligenza Artificiale per Tutti" sulle tracce dell'origine, dell'etica e del potenziale della tecnologia.
SAVOSA - Gabriele Petino, consulente informatico ed esperto di tecnologia e innovazione, ha pubblicato un libro sull'intelligenza artificiale: «Non bisogna demonizzare l'intelligenza artificiale. Bisogna parlarne, anche perché tra un paio d'anni non ne potremmo più fare a meno». L'abbiamo intervistato.
Crede nell'intelligenza artificiale?
«Credo nell'importanza d'informare correttamente la popolazione in merito all'intelligenza artificiale. C'è molto interesse e molta curiosità, ma anche confusione in merito alle potenzialità della tecnologia».
Quali sono i suoi limiti?
«I programmi dotati d'intelligenza artificiale necessitano del nostro aiuto, del nostro intervento per funzionare correttamente. Il risultati dei loro calcoli, dei loro processi interni devono essere meticolosamente controllati e corretti. Commettono errori, e siamo noi a doverglielo dire».
Commettono errori?
«L'intelligenza artificiale interpreta e assembla senza sapere quello che fa. Nella creazione d'immagini è chiarissimo: molte immagini generate con l'ausilio di programmi dotati d'intelligenza artificiale contengono errori madornali: uomini con 3 braccia, macchine a 6 ruote, ecc. In più tendono a rispondere a qualsiasi quesito, anche se non conoscono la risposta».
Quali sono i rischi?
«Se non possediamo le competenze necessarie rischiamo di trascrivere i loro errori. Con il tempo gli errori saranno sempre più difficili da scovare. È dunque fondamentale imparare a riconoscerli adesso.