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ITALIAOpen Arms: la giunta del Senato dice "no" al processo a Salvini

26.05.20 - 12:17
Respinto il procedimento per il blocco della nave di migranti. La ong: «Un segnale preoccupante».
Keystone
Fonte Ats
Open Arms: la giunta del Senato dice "no" al processo a Salvini
Respinto il procedimento per il blocco della nave di migranti. La ong: «Un segnale preoccupante».

ROMA - Con 13 sì a favore, 7 no e 3 senatori che non hanno partecipato al voto, la Giunta per le immunità del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere per l'ex ministro Matteo Salvini sul caso Open Arms.

I 13 voti favorevoli alla relazione del presidente della Giunta per le autorizzazioni del Senato Maurizio Gasparri arrivano da Lega (5), Forza Italia (4), Fratelli d'Italia (1), dalle Autonomie (1), dal senatore ex Movimento 5 Stelle Mario Michele Giarrusso e dalla senatrice M5S Alessandra Riccardi.

«La giunta del Senato ha votato stabilendo che Salvini ha fatto il suo dovere, ha agito per interesse pubblico e non privato», ha dichiarato il leader della Lega in diretta Facebook.

«No allo sbarco dei 161 immigrati dalla Ong spagnola Open Arms, la Giunta del Senato ha appena votato (13 a 7) che ho fatto solo il mio dovere, nell'interesse del popolo italiano. Grazie a loro, e grazie a Voi. Adesso la parola passa all'aula del Senato, vediamo se Pd e 5Stelle insisteranno per il processo», ha detto Salvini in diretta Facebook.

La ong: «Un segnale preoccupante» - Un «segnale preoccupante che non ci aspettavamo»: così la Ong spagnola Open Arms commenta la decisione della giunta del Senato italiano. «Esistono diritti inalienabili che non possono essere messi in discussione, primo tra tutti quello alla vita», sottolinea.

La decisione della giunta, aggiunge Open Arms, «segna una battuta di arresto verso l'accertamento della verità e verso l'affermazione di un principio inderogabile, alla base della nostra Costituzione e di qualunque Convenzione internazionale, che stabilisce l'inviolabiltà della vita e della dignità delle persone, a prescindere dalla loro provenienza, dal loro sesso, dalla loro appartenenza politica o religiosa».

La Ong catalana si augura che «il Senato voglia compiere una scelta diversa in un momento in cui è sempre più necessario affermare il diritto di tutti ad essere tratti in salvo se in difficoltà, a chiedere protezione, a ricevere accoglienza e cure».

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