Cerca e trova immobili
MOZAMBICO

Palma in mano dello Stato Islamico, è esodo di massa

Gli sfollati in fuga dalla violenza dei jihadisti del Mozambico settentrionale
keystone-sda.ch / STF (LUIS MIGUEL FONSECA)
Fonte Ats ans
Palma in mano dello Stato Islamico, è esodo di massa
Gli sfollati in fuga dalla violenza dei jihadisti del Mozambico settentrionale
MAPUTO - Sono migliaia gli sfollati dopo l'attacco jihadista in Mozambico sferrato mercoledì scorso contro la città settentrionale di Palma, vicino a un sito ricco di gas naturale al centro di un progetto multimiliardario di Total e che...

MAPUTO - Sono migliaia gli sfollati dopo l'attacco jihadista in Mozambico sferrato mercoledì scorso contro la città settentrionale di Palma, vicino a un sito ricco di gas naturale al centro di un progetto multimiliardario di Total e che l'Isis ha annunciato oggi di aver conquistato per mezzo della propria agenzia di propaganda, Amaq.

Di oggi pure la notizia di un tragico esito di fuga da parte di un convoglio di autoveicoli, organizzato da dei civili, che provava a fuggire dalla città. Si stimano almeno 60 morti.

Gli sfollati arrivano via mare nella capitale della provincia settentrionale di Cabo Delgado, Pemba, e fonti di agenzie umanitarie internazionali riferiscono che il numero delle persone in attesa di essere evacuato da Palma - che ha 27mila abitanti - si aggira tra le 6 e le 10 mila unità. 

Sono in corso operazioni per spostare residenti e lavoratori impegnati nell'impianto di gas sulla penisola di Afungi, a 10 chilometri da Palma e dove ieri erano ancora bloccate migliaia di persone. Agenzie dell'Onu sono state coinvolte in colloqui per coordinare operazioni di evacuazione e di aiuto umanitario per i nuovi arrivi.

 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE