Cerca e trova immobili

SIRIA«21 cristiani trucidati dai jihadisti dell'Isis»

11.04.16 - 07:25
E' questa la denuncia del patriarca della Chiesa ortodossa siriaca, Ignazio Aphrem. La strage è stata perpretrata ad al Qaryatayn, prima che la cittadina fosse liberata dalle forze di Assad
«21 cristiani trucidati dai jihadisti dell'Isis»
E' questa la denuncia del patriarca della Chiesa ortodossa siriaca, Ignazio Aphrem. La strage è stata perpretrata ad al Qaryatayn, prima che la cittadina fosse liberata dalle forze di Assad

DAMASCO - Notizie contrastanti giungono dalla Siria circa la morte di alcuni cristiani per mano dell'Isis. Il patriarca siriano-ortodosso Ignazio Aphrem ha affermato alla BBC che "i jihadisti hanno ucciso 21 cristiani" di Qaryatayn, prima che la cittadina tornasse sotto il controllo delle forze di Damasco. Fonti ben informate hanno invece assicurato all'ANSA che dei cristiani rimasti a Qaryatayn "solo due sono stati uccisi dall'Isis" e che invece "cinque sono stati sgozzati assieme a sei musulmani dalle forze lealiste nelle campagne circostanti". Nessuna delle due informazioni può essere ancora verificata in maniera indipendente sul terreno.

Le fonti raggiunte dall'ANSA e che sono in stretto contatto con gli abitanti rimasti nel distretto di Qaryatayn precisano che "un uomo è stato ucciso perché considerato miscredente, mentre una donna, malata di cancro, è morta per mancanza di cure. L'Isis non era in grado di curarla ma non le ha consentito di lasciare le terre del "califfato".

Situata 120 km a nord-est di Damasco, Qaryatayn, un tempo località del deserto siriano per più della metà abitata da cristiani, era passata sotto il controllo dell'Isis nell'agosto del 2015.

Le fonti raggiunte dall'ANSA aggiungono che nelle ultime settimane sono morti a Qaryatayn altri 12 cristiani e sei musulmani. Dei 12 cristiani, "tre sono deceduti per morte naturale; quattro sotto i bombardamenti russi e governativi, mentre cinque sono stati sgozzati dalle forze lealiste assieme ad altri sei musulmani nelle campagne di Qaryatayn. Le loro case sono state depredate. Erano musulmani che aiutavano i cristiani a fuggire dall'Isis", affermano le fonti.

Secondo il patriarca siriano-ortodosso, dei "21 cristiani morti, alcuni sono stati uccisi mentre tentavano la fuga, altri martirizzati per essersi rifiutati di assoggettarsi e convertirsi all'Islam". Fra le vittime, afferma Aphrem III, si contano almeno tre donne.

Sul piano diplomatico intanto l'inviato speciale dell'Onu Staffan De Mistura è stato oggi ricevuto a Damasco dal ministro degli Esteri siriano Walid al Moallim. Dopodomani si attende la ripresa dei colloqui indiretti mediati dalle Nazioni Unite tra governo e opposizioni. Moallim ha ribadito che il governo intende proseguire i colloqui ma "senza precondizioni", mentre la road map elaborata dalle Nazioni Unite prevede che a Ginevra si affronti il nodo della transizione politica e, dunque, del futuro politico del contestato presidente Bashar al Assad.

De Mistura ha affermato, parlando a Damasco, che la seduta di mercoledì sarà "cruciale" perché incentrata "in particolare sulla transizione politica, la governance e i principi costituzionali".

Proprio a ridosso dell'avvio di un nuovo giro di consultazioni tra le parti da giorni si è surriscaldato nuovamente il fronte di guerra attorno ad Aleppo, nel nord del Paese. Secondo lo Stato maggiore russo, i qaidisti di al-Nusra avrebbero ammassato "circa 10'000 miliziani" nelle zone limitrofe e si preparerebbero "ad una grande offensiva".

Ed è in corso a ridosso del confine turco una battaglia tra ribelli filo-turchi e jihadisti dell'Isis per il controllo di una cittadina-chiave vicino alla frontiera.

ats ansa

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE