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NUOVA ZELANDAChristchurch: l'attentatore voleva attaccare una terza moschea

24.08.20 - 13:40
A processo, il suprematista bianco è rimasto impassibile davanti ai familiari delle vittime.
keystone-sda.ch (JOHN KIRK-ANDERSON / POOL)
In aula l'uomo è rimasto impassibile
In aula l'uomo è rimasto impassibile
Fonte Ats
Christchurch: l'attentatore voleva attaccare una terza moschea
A processo, il suprematista bianco è rimasto impassibile davanti ai familiari delle vittime.

CHRISTCHURCH - Brenton Tarrant, il suprematista bianco australiano che lo scorso anno uccise 51 persone aprendo il fuoco in due moschee a Christchurch, in Nuova Zelanda, voleva attaccare un terzo luogo di culto islamico e incendiarlo per poter fare «più vittime possibile». Lo ha riferito la procura neozelandese durante la prima delle udienze in cui si dovrà decidere la pena da infliggere al terrorista.

Tarrant è rimasto impassibile mentre i superstiti e i familiari delle vittime della strage raccontavano commossi la loro drammatica esperienza in aula. La procura ha parlato del piano stragista dell'uomo, pianificato meticolosamente, mentre per la prima volta sopravvissuti e familiari lo potevano guardare in faccia.

I presenti hanno ascoltato come Tarrant sparò su uomini, donne e bambini, ignorando le richieste di aiuto e passando con la sua auto su un cadavere mentre si muoveva da una moschea all'altra per continuare a uccidere. Mucaud Ibrahim, tre anni, si aggrappò alla gamba del padre: Tarrant lo uccise mirando con cura, con due colpi, è stato raccontato in tribunale.

L'assassino si è dichiarato colpevole di tutti i capi di accusa. È probabile che la pena sia l'ergastolo senza possibilità di sconti, la prima volta che una condanna del genere verrà inflitta in Nuova Zelanda.
 
 

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