Niente bambù causa coronavirus: il Canada rimanda in Cina due panda

La pandemia ha creato problemi alla catena di approvvigionamento di questa pianta.
OTTAWA / PECHINO - Nemmeno i panda sono immuni dalle interruzioni delle catene di approvvigionamento causate dal Covid-19. La Bbc rende noto che lo zoo di Calgary, in Canada, sta riportando in Cina due panda giganti a causa di problemi nel procurarsi bambù, pianta delle cui foglie si nutre questa specie protetta. Nei piani, i due animali avrebbero dovuto fare ritorno in Cina solo tra alcuni anni.
A causa dei voli cancellati e dei ritardi nelle spedizioni di bambù, che viene coltivato in Asia, lo zoo ha deciso che i due panda - la femmina Er Shun e il maschio Da Mao - sarebbero stati meglio in Cina, dove abbondano le forniture di questa pianta. «Se il bambù non va ai panda giganti, porti i panda giganti più vicini al bambù», ha commentato lo zoo di Calgary annunciando il trasferimento.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!