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Gran Consiglio PPDMarco Passalia

09.03.11 - 09:16
Marco Passalia

Ho 29 anni e vivo da sempre ad Ascona. Sono laureato in scienze economiche ed attualmente sono Vice Direttore della Camera di Commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) dove lavoro a stretto contatto con aziende locali ed internazionali nonché con diverse associazioni di categoria. Per quanto riguarda la politica, siedo in consiglio comunale ad Ascona e da anni sono attivo nel movimento giovanile del PPD noto a tutti come “Generazione Giovani”.

Come è nata la passione per la politica?
Non sono cresciuto a pane e politica e perciò mi sono avvicinato alla cosa pubblica spontaneamente, con la volontà di contribuire a trovare risposte a problemi concreti nell’interesse della collettività. Inoltre, grazie a vari amici e per motivi professionali mi sono ritrovato a toccare con mano diverse tematiche chiaramente soggette alle scelte politiche che sono strettamente legate alla realtà quotidiana.

Quali sono i temi che le stanno più a cuore?
Ritengo che il politico sia più che mai credibile e degno di fiducia quando parla di un ambito che conosce da vicino. Per questo motivo, se dovessi essere eletto, cercherei di affrontare con serietà le problematiche a me più conosciute : l’occupazione tramite il sostegno alle piccole e medie imprese, il trasferimento di competenze specifiche creando condizioni quadro per le grandi realtà aziendali, le problematiche di reciprocità con l’Italia, l’innovazione tecnologica stimolando la ricerca e lo sviluppo, la formazione qualificata valorizzando le strutture scolastiche universitarie e professionali e tanto altro ancora in ambito economico. Inotre, più che mai mi occuperei di portare avanti l’idea di complementarietà dei mezzi di trasporto così da promuovere una mobilità fluida e sostenibile (laddove è possibile). Non da ultimo, cercherei di avere un atteggiamento combattivo verso l’eccesso di burocrazia e di leggi inutili. Infine, per quanto generale a dirsi, cercherei di mostrare sistematicamente un approccio che tenga in considerazione l’importanza del ruolo delle famiglie.

Quali sono i problemi più urgenti da risolvere in Ticino?
Considerando le principali preoccupazioni dei ticinesi in questi ultimi anni, credo che sarà importante concentrarsi su tre problemi specifici: la disoccupazione, la sicurezza ed i rapporti con il resto della Svizzera.
Occorrerà innanzitutto trovare soluzioni concrete per la creazione di nuovi posti di lavoro: ciò tramite un percorso scolastico e professionale coordinato con il mondo del lavoro, un’analisi realistica delle possibilità di riqualifica, la valorizzazione delle professioni artigianali, la formazione altamente qualificata e, non da ultimo, la messa in atto di condizioni ottimali per l’auto-imprenditorialità e per le nuove imprese che giungono dall’estero. Non dimentichiamo che sono le aziende a creare ricchezza e posti di lavoro.

Sul fronte della sicurezza, invece, sarà fondamentale continuare a lavorare per il rafforzamento della Polizia, per un coordinamento ancor più stretto con le guardia di confine e per la valorizzazione dell’importante figura professionale dell’agente di polizia.
Per quanto concerne i rapporti con Berna e con il resto della Svizzera sarà necessario essere presenti sui principali dossier che riguardano anche il nostro cantone sia tramite il coinvolgimento diretto del Governo cantonale sia attraverso la nuova figura dell’ambasciatore ticinese a Berna. Non da ultimo andranno assolutamente curati i rapporti con tutte le associazioni e le personalità della società civile che hanno credibilità, influenza e forza oltralpe.

Quale il Ticino del futuro che sogna?
Sogno un Ticino più fiero, più propositivo e più reattivo. Sogno quindi un Ticino che sappia mostrare tutte le proprie qualità e peculiarità in Svizzera ed all’estero mettendo in evidenza il fatto che sono in molti ad invidiare il nostro stupendo cantone. Mi aspetto allo stesso tempo un Ticino lungimirante che sappia proporre dei progetti interdipartimentali ed al di là degli steccati partitici che siano in grado di profilare il nostro cantone in maniera più chiara. Per esempio, sarà importante mettere l’accento sul tipo di attività economiche e formative che vogliamo promuovere. Infine, sogno anche un Ticino che sappia anticipare le risposte ai problemi (penso, ad esempio, alla disoccupazione o ai disagi sociali) e che sappia guardare verso il futuro con la lungimiranza di chi è in grado di capire quali saranno le priorità delle future generazioni che vivranno nel nostro cantone.

Perché dovremmo votarla?
Perchè no ? È vero, sono giovane, ma è anche vero che ho delle competenze specifiche che metto volentieri a disposizione dei ticinesi. Ciononostante, credo che le competenze non servano a molto se non c’è anche un pizzico di sana passione che spinge a cercare e spesso anche ad ottenere dei risultati positivi in favore dei ticinesi. Quindi, se chi legge è convinto che in governo abbiamo bisogno di una giusta dose di competenze, passione e propensione a trovare le soluzioni concrete, non deve far altro che votarmi alle prossime elezioni cantonali.
 

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