Secondo il movimento di via Monte Boglia l'aumento dei sussidi non compensa in alcun modo quello dei premi: «Così il ceto medio paga due volte»
BELLINZONA - «La posizione di Paolo Beltraminelli è inaccettabile». Non usa mezzi termini la Lega dei Ticinesi per commentare le parole espresse dal direttore del DSS dopo l'ennesimo aumento dei premi di cassa malati annunciato per il 2019.
Un incremento che Beltraminelli ha mitigato con l'aumento dei sussidi. Cosa che ha fatto infuriare i leghisti. «Così i cittadini del ceto medio - scrive il movimento di via Monte Boglia in una nota - sono penalizzati due volte, in quanto pagano il premio intero e contemporaneamente finanziano gli aumenti dei sussidi con le loro imposte».
Poi i leghisti alzano ulteriormente i toni: «Per Beltraminelli è più comodo rimanere inattivo sul fronte dell’ammontare dei premi e poi tentare di rimediare mettendo le mani nelle tasche del contribuente del ceto medio per aumentare i sussidi».
La Lega prosegue il suo attacco deplorando «la latitanza - che dura ormai da anni - del DSS sul dossier dei premi di cassa malati» e invita lo stesso dipartimento a «farsi finalmente promotore, assieme ad altri governi di Cantoni particolarmente toccati dal problema, di soluzioni alternative all’attuale sistema di finanziamento dei costi della salute, ormai diventato insostenibile». I leghisti propongono, ad esempio, una cassa sovracantonale pubblica.
«È fuori luogo parlare di una stangata light» - Ritornando sul tema dei premi, il movimento precisa che parlare di una stangata light sia «fuori luogo». In primo luogo perché «l'aumento previsto per il Ticino è, per l’ennesima volta, superiore alla media nazionale», e in secondo luogo perché esso va «ad ggiungersi a quelli degli scorsi anni, erodendo in modo sempre più insostenibile il potere d’acquisto dei cittadini».