Il Consiglio di Stato intendeva introdurre degli limiti per brillamenti e scavi, ma quasi tutti gli interessati hanno risposto picche
BELLINZONA - Le cave ticinesi non sono tenute a rispettare particolari misure contro l’inquinamento fonico, infatti nel regolamento d’applicazione dell’Ordinanza federale contro l’inquinamento fonico non esiste un articolo che contempli questo genere di attività. A fine 2016 il Consiglio di Stato aveva messo in consultazione una modifica del regolamento proprio per colmare questa lacuna. In particolare si sarebbe limitata l’attività estrattiva dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 17.30.
Il peso dei comuni - Apriti cielo: come preventivato le aziende e le associazioni di categoria si sono messe di traverso. Ma non solo loro: anche numerosi dei comuni interessati si sono opposti a una regolamentazione del settore. Gli unici a sposare la proposta del Governo sono stati alcuni patriziati e tre comuni: Biasca, Claro e Pollegio. Il risultato finale è impietoso: dei 26 soggetti che hanno risposto alla consultazione, solo 6 hanno accolto positivamente le limitazioni.
Status quo - Il fallimento della consultazione, da nostre informazioni, ha spinto il Dipartimento del territorio e il Consiglio di Stato a lasciar perdere. Il regolamento rimarrà invariato e i cavisti continueranno a non avere limitazioni particolari per brillamenti e scavi.