«Non spettava a lui chiudere le case anziani. È una prerogativa dell'autorità politica», così l'avvocato Edy Salmina.
BELLINZONA - Le disposizioni ordinate dal medico cantonale Giorgio Merlani il 6 e il 9 marzo 2020 relative alle case per anziani ticinesi «sono sprovviste di una base giuridica sufficiente». È quanto sostiene la difesa nel processo "Casa anziani di Sementina".
«Nessuno mette in dubbio la competenza del medico cantonale da un punto di vista scientifico, parliamo unicamente di competenza da un punto di vista giuridico», spiega l'avvocato Edy Salmina, difensore della ex responsabile cure.
«È possibile che un funzionario cantonale, per quanto di alto rango, possa diventare un legislatore a livello cantonale? Per chiudere una sessantina di case anziani, proibendone l'accesso a migliaia di familiari e amici basta una decisione del medico cantonale?». Secondo la difesa, no.
«Il medico cantonale non è un legislatore che può muoversi ed esercitare un tale impatto quando si tratta di questo tipo di decisioni. Questa prerogativa è riservata all'autorità politica, quella che i cittadini hanno eletto». In breve «non toccava a lui».
Il Consiglio di Stato, conclude «è responsabile dell'applicazione della Legge federale sulle epidemie e per le relative disposizioni. Le deleghe sono lecite, certo, ma all'interno di un contesto delimitato legislativamente e formalmente. Se vengono fatte vanno poi pubblicate, cosa che non è mai avvenuta».