L'allarme dell'Unione svizzera dei contadini. Solo nel canton Vaud sono otto gli agricoltori che si sono tolti la vita nel 2016. In Ticino: «Situazione disperata»
LUGANO - Gli agricoltori svizzeri sono sopraffatti dalla burocrazia. Devono osservare circa 1300 norme e i pagamenti diretti non sono sufficienti a garantire loro un tenore di vita dignitoso.
Se la Confederazione versa 2,8 miliardi di franchi, gli agricoltori guadagnano in media solo 44.000 franchi l'anno.
Come riferito al Blick da Markus Ritter, presidente dell'Unione svizzera dei contadini (USP), molti operatori del settore hanno gravi problemi finanziari e sono costretti a fare un altro lavoro, che aumenta ulteriormente il loro stress. Ritter fa riferimento a un «circolo vizioso dal quale è difficile uscire».
L'aumento dei suicidi - Il quotidiano ricorda che più di 1.300 aziende agricole chiudono ogni anno da 20 anni. Con conseguenze a volte drammatiche. Solo nel canton Vaud, otto contadini si sono tolti la vita nel 2016, Il doppio rispetto all'anno precedente. Secondo il pastore Pierre-André Schütz la disperazione degli agricoltori è sottovalutata.
La crisi non riguarda solo la Svizzera romanda, sottolinea Markus Ritter. «Molti agricoltori sono sull'orlo dell'asfissia, per questo assistiamo a un aumento dei suicidi». Le richieste di aiuto sul numero di emergenza per gli agricoltori è in crescita. Da 60 nel 2009 sono balzate a 153 nel 2015.
Di fronte alla crisi, le offerte di supporto si stanno moltiplicando. L'Unione Svizzera degli agricoltori e donne contadine (USPF) forma i suoi collaboratori per affrontare meglio le chiamate disperate e indirizzarle agli esperti. Nei Grigioni, in gennaio, è stato aperto un numero di telefono per questi problemi.
In Ticino «situazione disperata» - Sem Genini, segretario agricolo, conferma la situazione drammatica dei contadini, anche in Ticino: «Non c'è solo la burocrazia, contro la quale stiamo lottando, ma anche e soprattutto dei problemi di natura finanziaria. Pesa, e molto, il salario medio (che ci conferma attorno ai 40mila franchi annui)».
Il responsabile del Segretariato Agricolo assicura il costante impegno per venire in soccorso della categoria in difficoltà: «Forniamo il nostro aiuto, il Cantone ha l'Ufficio della consulenza agricola, e c'è anche la fiduciaria dell'Unione contadini ticinesi. Ma questo non toglie che, lo vediamo con i nostri occhi, molte famiglie ticinesi sono disperate. In molti criticano i soldi versati per salvare l'agricoltura, ma basta guardare le cifre per capire che la situazione è gravissima».
Casi estremi, fortunatamente, alle nostre latitudini non ce ne sarebbero: «Ma non possiamo sapere in quanti sono al limite. Il consiglio per queste persone è prendere contatto con le associazioni e con chi può aiutarli».
Gli agricoltori sono riluttanti - Ma molti agricoltori sono ancora riluttanti a chiedere aiuto. «Sono abituati ad aiutarsi l'un l'altro o a consultarsi in famiglia. Quando chiamano spesso è troppo tardi. Questo è il motivo per cui è importante segnalare il prima possibile i problemi», sottolinea Sonja Imoberdorf, dell'Alta scuola specializzata bernese. Il suo compito è proprio quello di prendere contatto con le fiduciarie agricole e capire come risollevare le finanze dei contadini.