Cerca e trova immobili

LUGANONumerosi contro dumping, tagli governativi e il Mattino

19.10.13 - 13:30
Ghisletta, come promesso, si è schierato contro i tagli sul personale dello Stato, quelli sui sussidi di cassa malati, ma anche contro "gli schifosi giornalisti di stampo fascista"
Ti-Press
Numerosi contro dumping, tagli governativi e il Mattino
Ghisletta, come promesso, si è schierato contro i tagli sul personale dello Stato, quelli sui sussidi di cassa malati, ma anche contro "gli schifosi giornalisti di stampo fascista"

LUGANO - Come annunciato si è svolta oggi, a Lugano, la manifestazione per i diritti sociali ed economici e contro i tagli, organizzata dai sindacati e da varie altre sigle.

Manifestazione, questa, che non aveva mancato di suscitare polemiche creando anche tensioni politiche. Da una parte con un Raoul Ghisletta, presidente del Consiglio comunale di Lugano, più battagliero che mai, il quale non aveva esitato a definire, e lo ha ribadito anche oggi, "fascista" il linguaggio del domenicale leghista.

 

Dall'altra con il Partito Comunista, presente oggi sulla base di una propria piattaforma alternativa, come aveva già puntualizzato: "Lavoriamo nell'ottica di costruire una sinistra diversa da quella oggi dominante nel nostro Paese: una sinistra che, scevra di ogni moralismo, pensi ai veri problemi dei salariati, piuttosto che soffermarsi sul linguaggio utilizzato dalla stampa leghista".

 

25 le organizzazioni presenti con bancarelle: ACP Balerna, Amca, Amnesty International, Associazione difesa servizio pubblico, Bel Ticino, Botteghe del Mondo, Cittadini per il territorio, Donne Eritree, Donne della sinistra, Emergency, Movimento Senza Voce, Movimento contro il razzismo e la xenofobia, Gruppo raccolta firme petizione Siria, Gruppo raccolta firme petizione levatrici, Stop all'ignoranza, SOS Soccorso operaio svizzero, Sindacati UNIA / SEV / SSM/ VPOD, Colonie dei sindacati USS Ticino, Partito Comunista / MPS /PS Lugano /Insieme a sinistra.

 

Alta l'affluenza, seppur sotto le aspettative. In Piazza Manzoni erano infatti presenti circa 300 persone, contro le 500 previste.

 

Il discorso di Ghisletta - Ghisletta, come promesso, ha parlato di lavoro, ma anche della stampa leghista. E si è schierato contro i tagli sul personale dello Stato, quelli sui sussidi di cassa malati, ma anche contro "gli schifosi giornalisti di stampo fascista", ha aggiunto con un chiaro riferimento al domenicale leghista.

 

"No alla tassa sulla salute per gli anziani e invalidi a domicilio, 8 franchi al giorno. È una vergogna. No ai tagli continui sulle condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici. No alle disdette dei contratti precari a Lugano - ha proseguito il segretario del VPOD -. Sono questi i cibi indigesti preparati da tre cuochi ticinesi, che hanno le tre stelle nere dei peggiori ristoranti: questi cuochi sono Bignasca, Quadri e Cattaneo.Con le loro idee vogliono svuotare sempre più le casse dei Comuni e del Cantone e caricare la gente di costi. In Ticino bisogna finirla con la politica finanziaria neoliberista".

 

Ghisletta non ha mancato di rimarcare l'esigenza di un contratto di lavoro collettivo che definisca i salari: "Gridiamo vergogna ai padroni e ai borghesi! Vergogna! Per questo dobbiamo votare Sì ai salari minimi di 4'000 franchi e Sì alla riduzione degli scarti eccessivi tra stipendi bassi ed elevati".

 

Il discorso di Nava - "Rispetto e dignità. Basta con razzismo e xenofobia, occupiamoci di cose serie", è questo, in sintesi, quanto pronunciato da Giancarlo Nava, responsabile del sito Belticino.

 

"Rappresentiamo gruppi eterogenei composti da cittadine e cittadini di tutti i partiti e di tutte le estrazioni sociali - ha poi concluso -. Amiamo il nostro Ticino e la gente che lo abita o vi lavora, frontalieri e stranieri compresi. Vogliamo salvare quanto resta delle bellezze del nostro paese, lo vogliano salvare dalla speculazione, dagli intrallazzi e dalle privatizzazioni.

Vogliamo un Ticino bello e accogliente, come quello che negli anni della dittatura di Pinochet ha accolto diverse famiglie di cileni, solidale verso chi ha più bisogno, rispettoso, creativo ed unito. Non è con la paura dell’altro e costruendo muri che si risolvono i problemi. Bisogna dialogare in modo civile e costruttivo: e agli scettici o agli indifferenti diciamo che siamo ancora in tempo!".

 

Il discorso di Borelli - Dell'erosione dei diritti e dalla proliferazione di contratti con un salario troppo basso ha parlato anche il sindacalista Enrico Borelli: "Una vera vergogna, una situazione inaccettabile!", ha esordito il segretario di Unia.

 

Per Borelli, infatti, le responsabilità non da attribuire ai migranti, bensì "ad un padronato sempre più irresponsabile e privo di etica, e al potere politico che negli ultimi 20 anni ha costruito le condizione quadro che hanno permesso di sviluppare questo scempio". Per il sindacalista la ricetta per uscire da questa situazione è "rafforzare i diritti di tutti i lavoratori per frenare la messa in concorrenza e le divisioni che fanno solo gli interessi dei padroni".

 

Il discorso di La Mantia - “Siamo qui, uniti, per contrastare i tagli sulle prestazioni sociali, e sui dipendenti. Chiediamo affitti accessibili a chi lavora e vive nel Cantone, assicurazioni sociali e servizi pubblici che permettano a tutti i cittadini e le cittadine di farcela, anche quando sono in difficoltà. Siamo qui per rivendicare una politica attenta all’ambiente in cui viviamo e dove crescono e cresceranno i nostri figli e nipoti", ha pure aggiunto Gina La Mantia, vice-presidente PS Ticino. "Io sono fiera di essere una donna della sinistra, sono orgogliosa di essere qui oggi, con tutti voi oggi. Con voi difendo i nostri valori comuni, che sono quelli della solidarietà, dell’unità e dell’uguaglianza. La xenofobia, il razzismo, il sessismo e il fascismo da noi non trovano e non troveranno alcun spazio, né oggi, né mai”. 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE