La mobilità sostenibile prende piede, ma nelle autorimesse private mancano ancora le colonnine di ricarica. E l'utilizzo di una presa comune genera malcontento
LUGANO - È da tempo che state pensando all’acquisto di un’e-bike o di una vettura elettrica, ma temete che poi il suo impiego possa scatenare un litigio condominiale? Beh, in effetti sono ancora piuttosto rare le palazzine che dispongono di parcheggi con colonnine di ricarica. E allora non mancano quelle situazioni in cui il veicolo viene semplicemente collegato a una presa elettrica comune, generando spese supplementari per tutti i condomini… e molto malcontento.
Un esempio - lo ha di recente riferito 20 Minuten - è un condominio di Männedorf, nel Canton Zurigo, confrontato con l’aumento esponenziale di biciclette elettriche. Tanto che l’amministrazione ha dovuto proibire la ricarica della batteria negli spazi comuni. Ma sono situazioni che si verificano anche in Ticino, come ci dice Giancarlo Cotti di Assofide SA, azienda attiva soprattutto nel Locarnese: «Capita che qualcuno si lamenti per comproprietari che ricaricano auto o biciclette utilizzando una presa comune: è un abuso emerso negli ultimi anni, per capire come risolverlo abbiamo dovuto effettuare delle ricerche».
Sì, perché non si parla solo di spese supplementari, ma anche dell’incremento di energia richiesta dal palazzo. «Quando il progetto per uno stabile viene sottoposto all’Ufficio tecnico comunale, si menziona un certo quantitativo di kilowatt necessari per farlo funzionare - spiega Cotti - se improvvisamente ci troviamo con una decina di vetture elettriche, negli orari di punta si potrebbero verificare dei problemi con il rifornimento di energia». Va dunque dapprima appurato se la corrente è sufficiente o se è necessario inoltrare la richiesta per un aumento.
In aumento le richieste - «Ci è capitato soltanto una volta, qualche anno fa, di trovare un grosso cavo arancione che attraversava tutta l’autorimessa» ci racconta invece Laerte Forni dell’immobiliare GPM. «In genere chi prende una vettura elettrica spontaneamente ci contatta per poter collegare una colonnina di ricarica al proprio contatore». Tali richieste sono in costante aumento. Da Assofide ci parlano persino di una crescita «esponenziale»: «Se dieci anni fa non ce n’erano, oggi sono venti su cento».
Rari i nuovi immobili con colonnine - Ma se per ora c’è la necessità di installare delle colonnine di ricarica per i singoli stalli in autorimessa (è una questione che viene trattata in assemblea condominiale), per il futuro si auspica che i nuovi immobili siano già equipaggiati in tal senso: «Sono dell’opinione - afferma Forni - che per ogni parcheggio si debba prevedere una presa elettrica collegata al singolo contatore, ma purtroppo non è ancora così».
E gli inquilini? - Oltre ai proprietari, il problema può interessare anche gli inquilini. Ma per ora non sembra ancora essere così diffuso, come ci fanno sapere dalla sezione ticinese dell’Associazione svizzera degli inquilini. «Il nostro consiglio è comunque di utilizzare solo la corrente che si paga personalmente, non quella dello stabile».