Appartamento "freezer": dopo mesi di silenzio, servizi sociali e immobiliare intervengono tempestivamente e sistemano la situazione. La soddisfazione di madre e figlia
BIASCA – Mesi di silenzio. Di presunti scarica barile. Poi, le telefonate di Tio/ 20 Minuti. E l'intervento, sorprendente e quasi immediato, di servizi sociali e immobiliare. Non si sa dove stia veramente la verità nella vicenda dell'appartamento "freezer" in via Franscini a Biasca. Sta di fatto che per Caterina, 42 anni, e Angela (24), madre e figlia, inquiline all'ultimo piano del palazzo Lucomagno, non sarà più un Natale al freddo al gelo. «Pazzesco – dice Angela, mamma di un bimbo di 6 anni, anche lui inquilino dell'appartamento –. Abbiamo chiesto aiuto per un anno e mezzo, da quando siamo qui. Solo adesso, probabilmente perché abbiamo messo di mezzo la stampa, si sono dati una mossa».
Chiamate andate a vuoto – Caloriferi guasti e acqua calda che arrivava solo a tratti. Per il secondo inverno di fila. Caterina e Angela, entrambe in assistenza, dopo averci accolte nel loro appartamento in cui la temperatura era di 14 gradi, ci avevano mostrato tutta la corrispondenza avuta con i loro interlocutori. E, sui loro cellulari, ci avevano fatto notare l'incredibile numero di chiamate andate a vuoto mentre cercavano di contattare gli uffici statali e quelli dell'immobiliare che gestisce lo stabile.
Tante incomprensioni – Sono due donne forse un po' troppo ingenue, Caterina e Angela. A tratti, sembrano sprovvedute. Forse anche questa loro caratteristica le ha fatte precipitare in una condizione surreale. «Ci hanno fatto penare – ammette Caterina –. E quando è arrivato l'operaio per sistemare i riscaldamenti, mi sono pure sentita trattare male perché mi sono rivolta ai giornali. Cosa avremmo dovuto fare? Ci è stato pure fatto credere che siccome siamo entrambe in assistenza dovevamo per forza accettare di stare qui. E che se ce ne fossimo andate, ci avrebbero tolto l'assistenza».
Commozione – Ora, invece, sembra chiara anche la situazione sul possibile futuro della famiglia. «Dall'assistenza ci hanno detto che, se lo vogliamo, possiamo cambiare appartamento», spiega Angela. Nel frattempo, sono diverse le manifestazioni di solidarietà giunte in redazione per Caterina e Angela. «Vogliamo davvero ringraziare tutte queste brave persone. Siamo commosse», conclude la giovane mamma