Fallito il tentativo di resuscitare il Rally del Gottardo. La storica prova, scomparsa da un trentennio si è scontrata con il rifiuto dei comuni.
AIROLO - Un centinaio di auto da corsa si impadroniranno sabato della Val Colla e della caserma di Isone per partecipare alla diciannovesima edizione del Rally del Ticino. Ma il 2016 doveva essere anche l’anno di un secondo rally a sud delle Alpi: quello del Gottardo. Si sarebbe trattato del ritorno in vita di una gara storica, unica nel suo genere, capace di unire tre cantoni: Uri, Grigioni e, appunto, Ticino.
Niente permessi - A rispondere picche, però, è stato proprio il nostro Cantone: i comuni dell’Alta Leventina hanno negato le autorizzazioni per la gara che si sarebbe dovuta svolgere nei primi giorni di settembre. L’Automobile Club Svizzero si è improvvisamente trovato con una gara in meno per il campionato svizzero e ha dovuto rimpiazzarla con il Rally del Monte Bianco. E una certa delusione si respira anche oltre Gottardo. Questa sera si terrà ad Andermatt una riunione informativa per presentare una manifestazione alternativa (si immagina una gara di regolarità) e per mantenere calde le speranze per il 2017.
«Non solo una gara» - Ma cosa non ha funzionato? Lo abbiamo chiesto agli organizzatori. «Non sappiamo dirlo - ci rispondono - probabilente il nostro progetto non è stato compreso in Alta Leventina, dove ci hanno negato i permessi». La delusione è tanta, ma le intenzioni sono di riprovarci per il 2017: «Il nostro scopo è promuovere tutta la regione del Gottardo, che comprende Uri, Grigioni e, ovviamente, il Ticino. Non voleva essere solo una gara, ma un vero e proprio evento di promozione». Tra le idee, per esempio, l’allestimento di un photo point a Gribbio, dove gli appassionati avrebbero potuto sfidarsi in un concorso fotografico. «È peccato, anche perché Uri e Grigioni credevano in questo evento».
«In contrasto con i nostri valori» - «Stiamo portando avanti un discorso di promozione del nostro territorio con certi contenuti e valori, come quello del rispetto del territorio e della sua storia. Credo che l’organizzazione di un rally contravvenga con questa visione del nostro futuro. Riteniamo poi che le regioni di montagna non debbano divenire luogo di scorribanda di automobili», risponde perentorio il sindaco di Faido Roland David. «Inoltre, non è compito nostro dirlo, ma correre su strade di montagna ci provoca dei dubbi anche dal profilo della sicurezza».
«Erano in ritardo» - Il sindaco di Airolo Fabio Pedrini non ci sta a prendersi le responsabilità di aver affossato la manifestazione. «Se avessero fatto le cose in modo diverso e con tempi diversi avremmo potuto prendere in considerazione la richiesta», spiega. La richiesta, dice, sarebbe arrivata all’ultimo momento. «Non li abbiamo mai visti, ci hanno mandato solo una richiesta scritta con allegato un programma dell’evento. Per organizzare un rally bisognerebbe quantomeno sedersi a un tavolo e ragionarci assieme». Le porte per il 2017, quindi, non sono sbarrate.
Ok, ma non la Tremola - Uno dei fulcri dello storico Rally del Gottardo è la vecchia Tremola. Da nostre informazioni, il preavviso da parte delle autorità cantonali era favorevole. L’unica riserva, oltre al rispetto di tutte le norme ambientali, riguardava l’uso del tratto storico della Tremola essendo una via di comunicazione storica da proteggere.