L'indignazione della popolazione luganese nei confronti della «scelta strategica» del Municipio è esplosa nella scorse ore anche sui social network
LUGANO - È sicuramente troppo presto per tracciare qualsiasi bilancio in merito alla «scelta strategica», come presentata dal Municipale Roberto Badaracco nel corso della conferenza stampa di presentazione del LongLake Festival della scorsa settimana, di trasferire tutti gli eventi dell'estate luganese da Piazza Manzoni a Piazza del Mercato. Quello che invece non ha tardato ad emergere è stata l'indignazione che questa decisione ha generato in una buona fetta di quella popolazione luganese che la città e le sue piazze le vive quotidianamente, e che quindi non può che sentirsi "derubata" nella prospettiva di "non poter vivere" il meglio della stagione estiva nel luogo più simbolico di Lugano.
Un'indignazione che nelle scorse ore ha trovato sfogo anche fra le correnti della rete e in particolare quelle di Facebook, sulle cui frequenze è nato un evento simbolico (e la relativa community, ndr.) che contesta "l'esilio" forzato del Villaggetto e di City Beats, intitolato «Ridiamo Piazza Riforma e Manzoni ai Luganesi!», che nel giro di poche ore ha raccolto oltre 950 adesioni.
Un malumore che unisce la politica - E non sono solamente i "comuni cittadini" a voler denunciare questo "trafugamento" di eventi dalle amate cornici di Piazza Manzoni e Piazza Riforma. Diversi esponenti del Consiglio comunale cittadino, fra i quali Giovanni Albertini (PPD) e Rupen Nacaroglu (PLR), non hanno infatti mancato, nei giorni scorsi, di manifestare il proprio disappunto nei confronti della scelta del Municipio. Un malumore diffuso che unisce tutti i colori della politica. «Il fascino di Piazza Riforma è unico e gli spazi sono ideali per ospitare questo genere di eventi» ha affermato Andrea Sanvido, Consigliere comunale per la Lega dei Ticinesi, sottolineando che «camminare in questi giorni nel centro di Lugano dopo le 19 è spaventoso, non vi è anima viva. Non credo che quella di acconsentire alle richieste di alcuni privati sia stata una scelta ponderata con lungimiranza». Dello stesso avviso anche Carlo Zoppi, vice Capogruppo PS in Consiglio comunale, che addita senza troppi giri di parole l'ostruzionismo portato avanti dai «soliti pezzi grossi, o presunti tali, che non vogliono perdere i loro privilegi e quindi bloccano lo sviluppo e le nuove idee».
Insomma, «è un po' la solita storia». L'avversione degli esercenti attivi nel salotto luganese sembra infatti avere un peso sempre maggiore su qualsiasi "volontà" del Municipio il quale, trovandosi inoltre ad attraversare un momento non particolarmente brillante dal punto di vista finanziario, accetta di "abbassare la testa" esponendosi apertamente al malumore dei suoi cittadini.