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TICINOEcco com'era Lugano 200 anni fa

25.02.16 - 14:17
Non solo Lugano. Ma anche Bellinzona. Il m.a.x. museo di Chiasso svela com'era il Ticino a fine Settecento con la mostra “Imago Urbis"
Ecco com'era Lugano 200 anni fa
Non solo Lugano. Ma anche Bellinzona. Il m.a.x. museo di Chiasso svela com'era il Ticino a fine Settecento con la mostra “Imago Urbis"

CHIASSO - L’esposizione offre un’ampia selezione di carte geografiche, piante e vedute di città che trovano diffusione a partire dal XV secolo grazie all’invenzione della stampa. Per dipingere una veduta urbana occorreva salire sul campanile più alto o su una torre (come a Venezia e Bologna), su di una collina antistante nei giorni nitidi (Firenze e Roma) o percorrere lo specchio del mare (Napoli, Genova o Barcellona). Inoltre erano necessari il possesso di particolari strumenti tecnici, ma anche una consapevolezza dello spazio urbano, competenze di rilievo topografico e architettonico e un’assoluta destrezza nell’uso della prospettiva o dell’assonometria. Il mestiere di cartografo univa così arte e scienza. Sarà nel corso dell’Ottocento, però, che la tecnica litografica e fotolitografica consentirà un più ampio spettro di soluzioni, per giungere a coinvolgenti e inattesi virtuosismi del disegno “a volo d’uccello”.  Alle mete predilette dei viaggi – fra cui Roma, Firenze, Napoli, Milano, Parigi, Vienna, Ginevra, Zurigo, Basilea, Berlino, Londra e San Pietroburgo – si affiancano piante e prospettive che raccontano le trasformazioni, i mutamenti e i nuovi sviluppi delle principali capitali europee.

Una sezione particolare è dedicata al Canton Ticino e all’area insubrica con piante e vedute di città situate lungo l’asse di percorrenza nord-sud: da Bellinzona a Locarno, da Lugano a Mendrisio fino a Chiasso e Como. Presente in mostra anche la prima carta a inchiostro e acquarello del territorio del Sottoceneri (baliaggi del Luganese e del Mendrisiotto), disegnata da Pietro Neurone nel 1780, conservata presso la Zentralbibliothek di Zurigo.

Dopo le stagioni espositive dedicate ai temi del femminile nell’arte, del viaggio e delle trasformazioni, il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera), nell’ambito del filone della “grafica storica”, inaugura un nuovo fil rouge dedicato alla memoria con la mostra “Imago Urbis. La memoria del luogo attraverso la cartografia dal Rinascimento al Romanticismo”, a cura di Cesare de Seta, Professore emerito all’Università degli Studi di Napoli Federico II e fra i massimi esperti dell’iconografia della città europea, e Nicoletta Ossanna Cavadini, Direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso.

La mostra in cifre

In mostra oltre 200 pezzi fra matrici in legno, rame, zinco e acciaio, disegni preparatori, acquerelli, xilografie, incisioni su lastre in rame con il bulino e la puntasecca, acqueforti, acquetinte, litografie e fotoincisioni. È inoltre presente la rara e grande veduta prospettica “Venetie MD” del 1500 di Jacopo de’ Barbari (1,34 x 2,82 m), la prima rappresentazione di Venezia a volo d’uccello, un vero e proprio modello di riferimento in ambito europeo che segna un “momento magico” – come lo definisce Cesare de Seta, co-curatore dell’esposizione – poiché “corona degnamente una tradizione in cui ricorrono i nomi di Leon Battista Alberti e Jacopo Bellini”. 

Sono pure esposti alcuni strumenti di misurazione di appannaggio dei disegnatori o cartografi, come una tavoletta pretoriana e un quadrante, nonché un globo celeste del 1694, dove sono dipinti a mano grifoni e figure femminili da Giacomo Cantelli da Vignola, geografo e cartografo. Fra gli artisti incisori più rinomati, in mostra opere di Jacopo de’ Barbari, Antoine Lafréry, Federico Agnelli, Marco Antonio Baratteri, Giovan Battista Nolli, Giovan Battista Falda, Matthäus Merian, Giorgio Domenico Fossati, Francesco Panini, Marcantonio Dal Re, Louis Cherbuin, Alfred Guesdon, Gerardo Mercatore, Abramo Ortelio, Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, Francesco Cassiano De Silva, Pietro Neurone, Guillaume-Henri Dufour, Antonio Orelli de Capitani, Francesco Catenazzi, Johann Jacob Wetzel, Felice Ferri, Giuseppe Bernardazzi, Heinrich Keller, Rocco Torricelli, Giacomo Mercoli.

Inaugurazione

L’inaugurazione è in programma domenica 28 febbraio alle 16 alla presenza di Cosimo Risi, già Ambasciatore d’Italia a Berna, Patrizia Pintus, Capo Dicastero Cultura di Chiasso, e dei curatori Cesare de Seta, Professore emerito all’Università degli Studi di Napoli Federico II e fondatore del Centro Studi sull’iconografia della città europea, e Nicoletta Ossanna Cavadini, Direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina di Chiasso. Alle 17 un aperitivo sarà offerto a tutti i presenti.

Alle 18 seguirà una conferenza pubblica di Cesare de Seta dal titolo “Ritratti di città” in collaborazione con il Circolo “Cultura, insieme” di Chiasso, presso il Foyer del Cinema Teatro di Chiasso (entrata gratuita). Per l’occasione, il m.a.x. museo resterà aperto fino alle 22 (ingresso gratuito).

In correlazione con la mostra, inoltre, sono previsti numerosi eventi e laboratori didattici.

Tutte le informazioni su maxmuseo.ch

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