CANTONE / BERNAI boss della Lega: Il Mattino non cambierà linea editoriale. Diventeremo più duri"

LUGANO - È un successo, nonostante tutto, il risultato di Norman Gobbi per le alte sfere della Lega dei ticinesi che non mancano di offrire un commento a caldo sui risultati di questa intensa mattinata a Berna.

Per Lorenzo Quadri, consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, è difficile capire da quali nomi siano arrivati i 50 voti dati a Gobbi al primo turno, ma si può identificare, eventualmente, la parte politica: "Difficile dire da quali mani siano giunti. Credo una parte dal gruppo UDC, una parte dal centro. Voti che poi sono stati girati altrove, come hanno dimostrato le votazioni successive".

Anche per Roberta Pantani, consigliera nazionale della Lega dei Ticinesi: "La votazione parla da sola". "Parmelin - spiega - ha guadagnato terreno da subito, come anche Aeschi, entrambi a scapito di Norman Gobbi".

Parmelin, sostenuto dalla lobby agricola, ha vinto su Aeschi, sostenuto dalla lobby finanziaria? "Non solo", per Pantani. "Il candidato vodese era sostenuto non solo dall'UDC, ma anche dagli altri partiti. Il PS probabilmente lo ha identificato come quello più vicino alla loro linea politica". "Il più malleabile", aggiunge Attilio Bignasca che, nonostante l'esito della votazione assicura che non cambierà nulla nella linea del Mattino "fino a che non cambierà qualcosa nella politica federale. Se si mira a Bruxelles senza guardare con un occhio di riguardo il Ticino la linea editoriale sarà anzi più dura".

Per Bignasca, insomma, l'esito della votazione non dipende dal taglio del giornale leghista e dai suoi fotomontaggi. "Una scusa puerile, non si è voluto tenere conto del fatto che il Ticino fa parte di una Confederazione. Non è la linea del Mattino che decide. Non arriva certo nella Svizzera tedesca il Mattino".