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A 12 anni dal ricorso, il Tar di Milano ha dato loro ragione sull'esproprio dei loro terreni
VALSOLDA - Gli oltre ottomila frontalieri che ogni giorno percorrono la strada della Valsolda per venire a lavorare in Ticino dovranno pazientare ancora. Certo, ormai ci sono abituati, ma proprio quando i lavori della variante sembravano essere in dirittura d'arrivo, ecco giungere una nuova tegola sull'apertura della strada.
Come riporta "Il Giorno", a dodici anni dall'inizio della causa il Tar di Milano ha dato ragione a tre fratelli ticinesi, ma con proprietà in Valsolda. Nel lontano 2000 i tre avevano sollevato dubbi circa la procedibilità dell'esproprio dei loro terreni, su cui poi è stata edificata parte dell'uscita di Cressogno, ricorrendo al Tar.
Ora la notizia della sentenza rimette tutto in discussione. "Seguiamo da vicino l'evolversi della situazione, anche perché i lavori della variante sono ormai in dirittura d'arrivo" ha affermato il primo cittadino di Valsolda, Giuseppe Farina. "Non credo che questa sentenza possa pregiudicare il proseguio dell'opera, ma abbiamo deciso di non restare a guardare e ci siamo subito attivati affinché le parti possano trovare un accordo. Siamo fiduciosi che alla fine il buonsenso possa prevalere."
"Sarebbe stato meglio se questa sentenza fosse giunta in un altro contesto, o quantomeno in altre epoche e non a pochi mesi dalla conclusione dei lavori" ha aggiunto Farina. "Questo territorio vuole che l'opera sia conclusa nel più breve tempo possibile."
Nel frattempo il cantiere va avanti. Da lunedì è stato istituito un senso unico alternato, per consentire la costruzione di un "disoleatore delle acque di piattaforma in corrispondenza del tratto di carreggiata di passaggio dalla galleria Albogasio alla galleria Dogana", senso unico che proseguirà fino al 1° giugno. Quanto all'inaugurazione della variante, l'ipotesi più probabile resta il mese di ottobre. Tar permettendo.
