«Il Tribunale amministrativo federale sabota l'accordo di Dublino» secondo il consigliere nazionale leghista
BERNA - Famiglie di richiedenti l'asilo, oppure singoli individui seriamente malati, possono essere rinviati in Italia dalla Svizzera nell'ambito della procedura di Dublino solo se Roma garantisce per queste persone una presa a carico adeguata. È quanto deciso dal Tribunale amministrativo federale (TAF) di San Gallo, basandosi sul Decreto Salvini, in una sentenza pubblicata il 17 gennaio. Ma per Lorenzo Quadri si tratta di «un sabotaggio» dell'accordo di Dublino.
«Persone che non hanno diritto a rimanere in Svizzera poiché, in base all’accordo di Dublino, andrebbero rinviate all’Italia, la quale si è oltretutto dichiarata disposta ad accoglierle, resteranno nel nostro paese, evidentemente a spese del contribuente elvetico» scrive il consigliere nazionale leghista.
Sono otto le domande poste al Consiglio federale nell'interpellanza. Quadri vuole sapere «quali saranno le conseguenze sul numero di asilanti presenti in Svizzera e in particolare in Ticino», «quanto costerài ai contribuenti» e se «gli altri Stati firmatari dell’accordo di Dublino rinunciano a rimandare i migranti in Italia a causa del Decreto sicurezza bis, oppure si tratta di un andazzo unicamente svizzero».