La truffa che già aveva imperversato su Facebook è sbarcata anche sul social fotografico, l'esperto: «I più giovani a rischio, ma si sgonfierà»
ZURIGO - «Ehi, ciao, mi daresti il tuo numero di cellulare?», un messaggio apparentemente normale quello arrivato via Instagram a una lettrice di 20 Minuten. Il mittente era una sua amica di lungo corso. Per la ragazza, però, da subito la faccenda puzzava di bruciato: «Perché mi chiede il mio numero se ce l'ha già?», si è domandata.
Allora ha controllato meglio il mittente. In realtà non era lei ma un profilo-clone e il nome aveva una lettera in più. La stessa cosa è successa a un altro lettore che, pensando che si trattasse di lavoro, ha inviato il suo recapito per vedersi arrivare un messaggino con un Pin. In quel momento anche lui ha mangiato la foglia: si trattava di una truffa.
Il meccanismo non è nuovo ed è già stato collaudato su Facebook dove, qualche tempo fa, era abbastanza comune: si hackera e si clona un profilo, ai contatti si mandano dei pin per “sbloccare” il conto della vittima. Dopo di che lo si utilizza per effettuare acquisti e ordini.
Cosa si può fare? Segnalare alle vittime che il loro profilo è stato clonato e avvertire il servizio clienti. In questo modo gli account-truffa scompaiono in un paio di giorni. Stando a Instagram «si tratta di una violazione dei termini di utilizzo, per rilevare e bloccare queste pratiche investiamo molte risorse».
Secondo la Protezione dei consumatori è una pratica ormai arcinota: «Se sul web vi chiedono i vostri dati personali, il campanello d'allarme deve suonare subito», spiega Alex von Hettlingen.
Più o meno della stessa idea l'esperto di protezione dei dati Stefan Thöni: «Potrebbe darsi che gli utenti di Instagram, in quanto più giovani, possano cascarci». Secondo lui però la minaccia non durerà ancora a lungo: «A un certo punto abbiamo imparato anche a chiudere la porta di casa per non far entrare i ladri, anche con la cyber security la gente diventerà più scaltra».