Il consigliere federale ha commentato a Davos l'intimazione di firmare senza indugi il prospettato accordo quadro con Bruxelles
BERNA - «Non si è abituati in Svizzera a essere trattati in questo modo e si ha l'impressione che sia arroganza»: con queste parole il consigliere federale Ignazio Cassis ha commentato a Davos l'intimazione, fatta a Berna dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, di firmare senza indugi il prospettato accordo quadro con Bruxelles.
Il ministro degli esteri elvetico - che ha pure annunciato un viaggio negli Stati Uniti il 7 febbraio per negoziare un accordo di libero scambio - si è così espresso in un colloquio con il giornalista della tv romanda RTS Darius Rochebin, a margine del Forum economico mondiale (WEF). Nel colloquio, diffuso questa sera dall'emittente, Cassis si è d'altro canto rallegrato del suo incontro a Davos con il commissario europeo Johannes Hahn, responsabile «per la politica di vicinato e i negoziati per l'allargamento».
«La Svizzera e l'Europa difendono ciascuno i propri interessi e alla fine della consultazione sull'accordo presenteremo le nostre proposte», ha affermato, rilevando poi, a una domanda del giornalista, che vivere senza accordo non è possibile: «Abbiamo sempre avuto accordi con i nostri vicini da quando la Svizzera è nata».
Annunciando il viaggio negli USA in febbraio, Cassis ha precisato che incontrerà il suo omologo segretario di Stato Mike Pompeo: «Speriamo di negoziare un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti», ha aggiunto. Secondo il ministro degli esteri elvetico è anche un modo di mostrare, in questo contesto di tensione con l'Unione europea, che «la Svizzera ha altre aperture nel mondo», oltre all'Ue.