Il Segretariato Internazionale di Londra ha scritto una lettera sul caso dei due Svizzeri
LUGANO - Amnesty International è intervenuta nel dossier riguardante i due Svizzeri detenuti in Libia. Il Segretariato Internazionale dell’organizzazione, che ha sede a Londra, ha inviato una lettera alle autorità libiche. Amnesty International esige informazioni sul luogo di detenzione dei due uomini. Inoltre "essi devono immediatamente poter incontrare un avvocato, comunicare con le proprie famiglie e avere accesso a cure mediche".
L’organizzazione di difesa dei diritti umani chiede che sia rivelato il luogo dove i due sono detenuti e che essi possano immediatamente avere un colloquio con un avvocato, avere accesso a cure mediche e contattare i loro familiari. Devono inoltre essere autorizzati a contattare la loro ambasciata. Amnesty International ritiene che queste persone dovrebbero essere liberate, a meno che siano accusate di un delitto riconosciuto e giudicate rapidamente nell’ambito di un processo equo, e ha chiaramente comunicato la sua posizione alle autorità libiche.
"Il Segretariato Internazionale ritiene che l’intervento di Amnesty International nella vicenda possa avere un impatto positivo. Un intervento deciso in seguito a un esempio recente: la liberazione di 88 detenuti libici sospettati di appartenere al gruppo Libyan Islamic Fighting Group e ad altri gruppi che si oppongono al governo libico. Un gran numero di essi erano detenuti arbitrariamente. Amnesty International era intervenuta in favore di questi detenuti in seguito a una missione in Libia, nel maggio del 2009. Questa liberazione, avvenuta il 15 ottobre 2009, mostra che il governo libico può reagire in modo positivo a interventi che riguardano persone detenute arbitrariamente, com’è il caso per i due cittadini Svizzeri".
Il Segretariato Internazionale, si legge infine, deciderà come procedere sul dossier in base alla risposta che riceverà dalle autorità libiche.
Foto Keystone / EPA Sabri Elmhedwi