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L’OSPITE“Il Lugano temporeggia sul mercato. E fa bene. Malvino? Gran perdita ma…”

15.07.15 - 07:01
Arno Rossini ci ha raccontato cosa accadrà nella nuova Super League. Dal Basilea campione ai bianconeri, possibili sorprese. “Nel calcio i soldi contano. Ma li si deve saper spendere”
Ti-Press
“Il Lugano temporeggia sul mercato. E fa bene. Malvino? Gran perdita ma…”
Arno Rossini ci ha raccontato cosa accadrà nella nuova Super League. Dal Basilea campione ai bianconeri, possibili sorprese. “Nel calcio i soldi contano. Ma li si deve saper spendere”
CALCIO: Risultati e classifiche

LUGANO - Ci siamo quasi. Ancora tre giorni e lo spettacolo della Super League potrà cominciare. Quest’anno poi, dopo la trionfale cavalcata dei mesi scorsi, al tavolo con le big del pallone rossocrociato siederà anche il Lugano. Motivo in più per tutti gli appassionati ticinesi per seguire con interesse un campionato che si preannuncia intenso e interessantissimo.

Già ma cosa ci si deve attendere dalla massima lega elvetica? Gli ultimi sei anni hanno raccontato del noioso (per i tifosi rivali) monologo del Basilea, padre-padrone del nostro calcio. Tale dominio si potrà interrompere? I tempi sono maturi per assistere alla caduta degli dei renani?

“Temo proprio di no - è intervenuto Arno Rossini - Penso che i rossoblù vinceranno ancora. Lo dice la logica: il Basilea è infatti il club con il budget più importante, ha la squadra più forte, strutture all’avanguardia, un settore giovanile capace di sfornare talenti…”.

Nemmeno l’addio di Streller, pensionato di lusso, e quello di Frei e Schär, accasatisi in Bundesliga, può aver rotto l’incantesimo?
“Non credo. Anche perché gli innesti di Bjarnason e Kuzmanovic, tra i tanti, garantiranno stabilità alla squadra. E poi al Sankt Jakob quest’anno potranno contare su un Embolo più esperto...”.

Nelle scorse settimane l’attaccante è stato “toccato” dalle voci di mercato. Per lui si è parlato di offerte da 15-18’000’000 di franchi…
“Non so quale sia la sua quotazione reale. So però che ha ampi margini di miglioramento e grande attitudine al lavoro. Per lui questa sarà una stagione importante, anche in ottica Nazionale, in vista degli Europei francesi. Penso potrà tranquillamente arrivare a siglare 15-20 reti”.

Da dove nasce tutta la forza del Basilea?
“Il club è lungimirante. E ha una politica intelligente: compra a poco - o ancora meglio cresce in casa i talenti - e poi vende a molto”.

Il sogno di ogni presidente. Solo che ai renani il giochino riesce…
“Sono i più bravi. Sono al top a livello europeo”.

E sono i più ricchi.
“I soldi contano - ha aggiunto Rossini - su questo non ci piove. Però si deve pure sapere come usarli. E al Sankt Jakob li spendono bene”.

Alle spalle dei rossoblù?
“Personalmente vedo molto bene lo Zurigo. I biancoblù non sono stati perfetti la scorsa stagione e credo che potranno riscattarsi. Hanno buone prospettive”.

Tanto da insidiare il Basilea?
“No, il primato dei renani non è in discussione”.

Quale altra squadra può lasciare il segno?
“Hanno rose attrezzate lo Young Boys e il Grasshopper”.

Tami potrà vivere un’annata finalmente serena?
“Il gruppo a sua disposizione è competitivo e lui ha lavorato molto per plasmarlo. Ha tutte le carte in regola per disputare una bella stagione”.

Poi?
“C’è il Sion. Anche se in questo caso il pronostico è difficile”

Per quale motivo?
“Dai biancorossi ci si può aspettare di tutto - ha continuato ridendo Rossini - Non si sa mai cosa possono combinare. Magari finiranno in “zona Europa”, magari lotteranno per la salvezza”.

Rischiano?
“No, non la retrocessione”.

Dopo, lasciaci indovinare, il Thun?
“No. Il Lucerna. Nello scorso campionato i biancoblù hanno completato un girone di ritorno straordinario. Hanno poi confermato l’allenatore e questo ha regalato continuità al progetto. A ciò aggiungete che Rolf Fringer, il d.s., conosce tutto del calcio elvetico… Secondo me non soffriranno e anzi, riuscisse loro tutto bene, potrebbero anche terminare tra le prime cinque della classifica”.

Ora è il turno del Thun?
“Sì. E vedo i bernesi “insieme” con il San Gallo. Sono curioso di capire dove potranno arrivare queste due squadre. Hanno del potenziale. Si sono stabilizzate. Possono fare l’exploit, e arrivare molto in alto, come anche completare un cammino normale. Non finiranno, in ogni caso troppo indietro”.

Non come Vaduz e Lugano, le due rimanenti…
“All’inizio penseranno esclusivamente alla salvezza. Poi… chissà. Di sicuro, sulla carta, non hanno le qualità delle rivali. Il calcio però non è una scienza esatta”.

Come giudichi, fino a questo punto il mercato dei bianconeri?
“Hanno perso un giocatore importante come Malvino, un vero calciatore da Super League, e dovranno trovare qualcuno che lo possa sostituire al meglio. C’è Djuric, che ha dimostrato di essere un valore aggiunto in Challenge League. Magari riuscirà a imporsi, magari sarà la rivelazione della stagione dei ticinesi”.

Però alla squadra manca ancora qualcosa…
“Credo che, tutto sommato, i dirigenti si siano mossi bene. Finora sono stati cauti, hanno temporeggiato. Probabilmente si prenderanno le prime tre-quattro partite per capire davvero qual è il valore della rosa e poi agiranno. Il pallone - e qui mi ripeto - non è una scienza esatta: siamo qui a preoccuparci delle partenze e dei mancati acquisti e magari di buoni giocatori il Lugano ne ha già parecchi in rosa. Starà al campo dare un giudizio...”.

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