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TI.MAMMEBambini scossi sino alla morte

29.01.20 - 08:02
Cronaca del tragico epilogo di un gesto di esasperazione ed errata valutazione
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Bambini scossi sino alla morte
Cronaca del tragico epilogo di un gesto di esasperazione ed errata valutazione

Si chiama Shaken Baby Syndrome - SBS - sindrome del bambino scosso e comprende una serie di sintomi riconducibili allo scuotimento violento dei piccoli di età inferiore ad un anno. Definita così richiama, inevitabilmente, la pessima qualificazione degli artefici del gesto che può essere compiuto anche senza la razionale consapevolezza dei danni intrinseci. Fratture multiple, lesioni del sistema nervoso ed ematomi cranici sono i segni distintivi della SBS le cui conseguenze spaziano dai danni neurologici permanenti alla morte.

Un bambino che piange, afflitto da ciò che non si riesce a capire, la sopportazione diminuisce, l'amore sconfinato rimane appannato dall'esasperazione ed arriva lo scuotimento per costringere il piccolo a smettere di piangere. No, non è normale! È comprensibile la stanchezza e la frustrazione di un genitore alle prese con il pianto irrefrenabile di una creatura che non ha altri mezzi per esprimersi, ma non è giustificabile lo sbattimento violento di un corpicino, per di più ancora in formazione.

Immaginate un bambino di pochi mesi scosso ripetutamente e con forza: la testolina ondeggia perché i muscoli del collo, non del tutto sviluppati, non riescono a sostenerla, mentre il cervello urta contro la scatola cranica. Facile prevedere le conseguenze: emorragie cerebrali e nella retina, che possono arrivare anche a ritardo dello sviluppo neurologico e cecità. Se il danno è fatto i primi sintomi saranno inappetenza, irritabilità, sonnolenza, difficoltà respiratorie, testa ciondolante e fratture a braccia e costole.

Dall'Italia arriva la notizia della morte, in Veneto, di un bambino di 5 mesi giunto in ospedale in coma dopo essere stato violentemente scosso dalla mamma. I primi accertamenti avevano riconosciuto l'afflusso di sangue al cervello, ma condizioni gravissime. Dopo una settimana di ricovero, per il piccolo è stata dichiarata la morte cerebrale e sono stati spenti i macchinari che lo avevano tenuto in vita sino a quel momento.

La morte del piccolo cambia l'accusa per la madre, 29 anni, da lesioni gravissime ad omicidio colposo. La Procura di Padova ha autorizzato l'espianto degli organi del bambino, mentre il Tribunale dei minori ha stabilito l'affidamento  della figlia più grande ai nonni, per metterla al riparo dalla turbolenta situazione familiare. Il linciaggio mediatico della donna è stato inevitabile, la sua giustificazione è stata quella di aver cullato troppo forte il suo bambino per farlo addormentare.

Inevitabilmente la memoria torna all'uomo di 42 anni, svizzero, condannato a 13 anni di carcere per aver provocato la morte del figlio di 2 anni della sua compagna, scuotendolo con assurda violenza.  L'episodio fatale sarebbe l'epilogo di una realtà di maltrattamenti protratti su una creatura definita iperattiva solo per giustificare lividi, bruciature e persino una commozione cerebrale, precedenti il giorno della morte.

Se un bambino piange o fa i capricci spesso ha bisogno di un aiuto che non può e non deve essere un energico strattonamento. I genitori possono sentirsi impotenti, non capire e non sapere cosa fare: scuotere non è la soluzione, chiedere aiuto e consiglio ad altri può esserlo.

 


TMT (ti.mamme team)

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