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OSPITEAITI dice NO al reddito di base incondizionato e SÌ al finanziamento equo dei trasporti

10.05.16 - 09:00
Associazione industrie ticinesi, AITI
foto TiPress
AITI dice NO al reddito di base incondizionato e SÌ al finanziamento equo dei trasporti
Associazione industrie ticinesi, AITI

L'iniziativa popolare «Per un reddito di base incondizionato»!, in votazione popolare il prossimo 5 giugno 2016, tesa a chiedere l'istituzione di un reddito di base incondizionato - attorno ai 2500 franchi al mese per tutti, lavoratori e non - allo scopo di consentire a tutta la popolazione di condurre un'esistenza dignitosa e di partecipare alla vita pubblica rischia di penalizzare eccessivamente la capacità produttiva e la competitività economica della Svizzera, minando le fondamenta stesse della nostra società e della nostra economia. L’Eldorado resta un mito e le esigenze degli iniziativisti non fanno altro che costruire delle utopie che si trasformerebbero in una voragine per il nostro Paese. Il principio del sistema in vigore, con un’assistenza individualizzata e una rete di sicurezza sociale, è ampiamente sperimentato e funzionante. Non meno problematico appare inoltre il costo dell'operazione, identificato in 200 miliardi di franchi all'anno.

L'Associazione industrie ticinesi (AITI) si dice invece favorevole all'iniziativa popolare «Per un equo finanziamento dei trasporti» che chiede che tutto il ricavato dell’imposta sugli oli minerali riscossa sui carburanti venga utilizzato per la circolazione stradale, risolvendo quindi i problemi di finanziamento che si prefigurano in questo settore. Oggi il 50% del gettito dell’imposta sugli oli minerali, pari a 1,5 miliardi di franchi l’anno, è a destinazione vincolata, mentre il restante 50% è a disposizione del bilancio generale della Confederazione per tutti gli altri compiti dello Stato. Nonostante gli oneri finanziari per il traffico motorizzato individuale siano in continuo aumento, la politica si lamenta della mancanza di fondi per la manutenzione di strade: il motivo è che le tasse degli utenti della strada non vengono impiegate per la costruzione e la manutenzione di strade e autostrade, bensì messe a disposizione per altri scopi e per il trasporto pubblico e ferroviario. Con l'iniziativa in oggetto si raggiungerebbero invece due obiettivi: le imposte e le tasse degli utenti della strada saranno realmente investite nella struttura stradale e le decisioni che rincarano l’utilizzo dell’automobile dovranno sottostare a referendum facoltativo (votazione popolare).

Gli altri oggetti in votazione - L'Associazione industrie ticinesi lascia per contro libertà di voto sulla modifica del 25 settembre 2015 della legge sull'asilo (LAsi) e non si esprime sulla modifica del 12 dicembre 2 2014 della legge federale concernente la procreazione con assistenza medica (Legge sulla medicina della procreazione, LPAM).

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