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L'OSPITEUn referendum per stare tutti meglio

16.07.15 - 08:59
Marco Jermini, consigliere comunale PS Lugano
Un referendum per stare tutti meglio
Marco Jermini, consigliere comunale PS Lugano

È in corso la raccolta di firme per il referendum contro un credito di 102'040'000.-- inerente la partecipazione del Comune di Lugano alla realizzazione delle opere di attuazione del Programma di Agglomerato del Luganese PAL 2 (2014-2033). Con il referendum si vuole impedire che si spendano soldi pubblici (soldi di tutti noi) per opere inutili. Si vuole ostacolare un progetto senza grandi benefici (se non per chi costruirà le opere). Con il PAL2 si vorrebbe infatti finanziare un complesso di lavori puntuali (circonvallazione di Agno e Bioggio, un “pezzo” di tram, alcuni posteggi, tante strade, ecc.) e slegati fra di loro, magari utili per risolvere qualche problema locale ora, ma che nel complesso non serviranno più fra qualche lustro.

In Svizzera i programmi di agglomerato (PA) possono essere finanziati attraverso il fondo per il traffico d’agglomerato, a condizione che il suo impiego sia basato su una visione globale dei trasporti che includa:

a) tutti i modi e i mezzi di trasporto (non solo le strade per il traffico privato come nel PAL2, ma anche reti di trasporto pubblico efficaci e connesse fra di loro);

b) la priorità ad alternative efficaci piuttosto che a nuove infrastrutture (perché eliminare come nel PAL tutti rimpiangono i tram per Cadro-Dino e Tesserete: non si è ancora imparata la lezione?);

c) la capacità di finanziamento a lungo termine e della situazione finanziaria dell’ente pubblico (a Lugano abbiamo le “pezze alle braghe” e vogliamo spendere 100 mio?);

d) il coordinamento con lo sviluppo degli insediamenti e la protezione dell’ambiente (diamo una semplice occhiata al Pian Scairolo e vedrete con che tipo di territorio i nostri figli avranno a che fare).

Un PA svolge pertanto la duplice funzione di strumento di coordinamento e gestione delle politiche settoriali «traffico» e «evoluzione degli insediamenti», costituendo nel contempo strumento con cui gli enti responsabili possono farsi sovvenzionare da Berna le loro infrastrutture di trasporto. È quindi logico e comprensibile che Berna abbia finanziato solo marginalmente qualcosa che propone un piano viario fatto essenzialmente di strade per il trasporto privato, addolcite con un monco progetto di tram, inserito in una politica che propone la crescita degli insediamenti e delle attività economiche in modo non centripeto bensì tendenzialmente diffuso, slegata dalla presenza di trasporto pubblico e quindi affidata a un’ulteriore crescita del trasporto individuale motorizzato. Il PAL2 non propone misure che eliminino la congestione del traffico privato, facendo leva sulla gestione dei flussi sull’intero perimetro dell’agglomerato o su altri provvedimenti in grado di influenzare la domanda e la scelta del vettore. Le cifre sono chiare: fra 10 anni -dopo aver costruito strade e non aver promosso il trasporto pubblico- tutte le via cittadine saranno congestionate più di oggi. Nel 2025 avremo ca. 100’000 passaggi d’auto in più in media ogni giorno sulle strade di Lugano. Di conseguenza, anche gli effetti del programma d’agglomerato sui parametri ambientali saranno limitati: il PAL2 non avrà certamente, da un lato, alcuna ricaduta positiva sul consumo di superfici rispetto alla tendenza fin qui manifestatasi e, dall’altro, la qualità dell’aria che i nostri figli respireranno sarà ancora peggiore. Un motivo in più per firmare e far firmare il referendum.

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