Un ponte tra due mondi: il viaggio di una banca verso Bitcoin

Al Plan ₿ Forum 2025, Serge Kaulitz della Luzerner Kantonalbank ha raccontato il percorso di dieci anni per integrare Bitcoin in una banca cantonale svizzera con 175 anni di storia alle spalle.
Il titolo del panel era già di per sé evocativo di una sfida affascinante: "Bridging Traditional Finance and Bitcoin". Come costruire un ponte tra un sistema finanziario secolare e una tecnologia che, per sua natura, è nata per ripensarlo radicalmente? Sabato 25 ottobre 2025, sul WAGMI Stage del Plan ₿ Forum, annunciato da Walker America, arriva Serge Kaulitz, Head of DLT, Blockchain and Digital Assets alla Luzerner Kantonalbank (LUKB), il quale ha dedicato quasi dieci anni a rispondere a questa domanda. E così, a Lugano, nel corso della quarta edizione della conferenza Bitcoin più importante del panorama europeo, l’esperto ha ripercorso il processo graduale di adozione di Bitcoin da parte di una banca cantonale con 175 anni di storia alle spalle, integrando il racconto con due annunci che segnano una nuova fase. La LUKB vanta un bilancio di 70 miliardi di franchi e il Canton Lucerna come azionista di maggioranza. Eppure, già nel 2016, la banca ha avviato un progetto per offrire servizi legati a Bitcoin ai propri clienti. «Era essenziale portare le persone a riflettere su questo fenomeno e su come funziona la sua rete», ha raccontato in premessa Kaulitz. La motivazione? L’invenzione di Satoshi Nakamoto stava già in quegli anni costringendo il settore ad un ripensamento del funzionamento di asset e infrastrutture.
Il mercato in movimento: quando Bitcoin diventa istituzionale
Arriva, quindi, il momento di corredare la questione con alcuni dati che Kaulitz ha condiviso con il pubblico del Palazzo dei Congressi, e che parlano chiaro. A partire dal primo di questa serie: in Nord America, il 70% di tutte le transazioni fatte con BTC e crypto supera il milione di dollari ciascuna. In Europa, la percentuale scende leggermente, ma resta impressionante, attestandosi tra il 55 e il 60%. «Cosa significa questo?», si è chiesto, con una punta di retorica, Kaulitz. «Che non stiamo più parlando di retail. Sono soggetti istituzionali, professionisti, investitori esperti che stanno muovendo grandi capitali», ha sottolineato. Ma le sfide per una banca tradizionale sono articolate e non necessariamente di natura tecnologica. «Le questioni più complesse sono legate alle persone», perché conoscenza, pregiudizi e reputazione rappresentano i veri ostacoli con i quali confrontarsi. «In tanti, nella nostra banca, associavano ancora Bitcoin a criticità di vario tipo tra cui speculazione, volatilità e titoli di giornale. Non di certo a tecnologia, fiducia e verificabilità». Per questo, il processo educativo è stata la chiave e si è concretizzato nella formazione di ben 440 dipendenti attraverso "Bitcoin beers", un percorso di panel, pubblicazioni e lezioni universitarie.
Da zero a Lightning: il percorso passo dopo passo
Un processo di “conversione” metodico, quello della LUKB. Dopo quattro anni di ricerca di mercato (dal 2016 al 2020), la banca lucernese ha definito la costruzione della propria infrastruttura: custody proprietaria, trading desk operativo 24/7 e sistema di trasferimento. Poi, nel 2024, il lancio del prodotto per i clienti retail: BTC acquistabili in tre click. Risultato? Il primo anno è stata registrata una crescita del 30% della base clienti. Un anno dopo, la crescita è salita al 35%, percentuale che ha reso di fatto il token di Bitcoin uno dei prodotti in più rapida espansione tra tutti quelli offerti dalla banca.
C’è un dato ancora più sorprendente, inoltre, tra quelli esposti in sequenza dal responsabile DLT della LUKB: l'età media degli utenti, che si attesta sui 44 anni. «Ci aspettavamo una base clienti molto più giovane. Invece è un segnale che il mercato sta maturando: in queste schiere ci sono investitori esperti, trader e professionisti». Poi c’è un altro numero che merita una sottolineatura e che Kaulitz ha bollato come «il più incoraggiante»: quasi un terzo di tutti gli utenti ha attivato un piano di risparmio. «Non si tratta solo di trading, insomma. Queste sono persone con una visione a lungo termine e Bitcoin è parte integrante della loro pianificazione finanziaria».
“Start small, scale after”, è la filosofia della banca: dal trading alla custody, poi ai piani di risparmio, quindi ai trasferimenti e infine all'uso di Bitcoin come collaterale, che è uno dei casi d'uso che meglio incarna il cambio di mentalità. «Quando sono andato per la prima volta dal team crediti a proporre di usarlo come garanzia - ha raccontato Kaulitz - mi hanno guardato straniti: “Stai scherzando, vero?”. La successiva domanda posta dal team crediti è stata illuminante: «E di domenica, come fate?», riferendosi alla possibilità di liquidare il collaterale in caso di necessità, quando i mercati tradizionali sono chiusi. La risposta di Kaulitz - «Bitcoin è una rete 24/7» - ha innescato il cambio di prospettiva. «Le persone hanno capito che possiamo liquidare in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora. I mercati Bitcoin non chiudono mai. E questo, se gestito correttamente, riduce il rischio, anziché aumentarlo».
Due annunci fondamentali
A seguire è arrivato il momento degli annunci. «Vedo due killer use case», ha tagliato corto Kaulitz. «Il primo sono le stablecoin, l’altro è ovviamente Bitcoin». Le prime potrebbero diventare parte fondamentale dell'infrastruttura finanziaria tradizionale, stando al ragionamento dell’esperto, che ha sottolineato come «in certi trimestri, dal 60 all'80% di tutte le transazioni in criptovalute sono realizzate in stablecoin. E non si tratta quindi di speculazione, ma di utilità». Dunque è arrivato il primo annuncio: «Nei prossimi giorni, renderemo disponibile Tether (USD₮) come stablecoin». Il secondo, invece, ha riguardato il Bitcoin lending. Ma in quel momento del panel, è arrivato il fuori programma: mentre Kaulitz stava per annunciare la partnership tra LUKB e Berglinde - società svizzera specializzata in prestiti garantiti da Bitcoin - sul palco è salito Phil Lojacono, co-fondatore di Berglinde, che ha interrotto il relatore principale: «Scusa, Serge, c'è un leggero cambio nella storyline. Siamo ancora ovviamente molto entusiasti di collaborare con voi, ma Berglinde, da questa settimana, non esisterà più con quel nome: siamo diventati parte di Blockstream Capital Partners».
Ed in effetti, l'acquisizione era stata annunciata proprio il 23 ottobre, in contemporanea col day one del Plan ₿ Forum 2025. Blockstream Capital Partners, il ramo investimenti della società co-fondata e guidata da Adam Back, ha acquisito la società zurighese per espandere la propria presenza europea nel Bitcoin lending. «Con BCP cerchiamo di portare le istituzioni finanziarie tradizionali su uno standard Bitcoin. Lavoreremo su soluzioni di asset management, forniremo servizi di lending e costruiremo capital markets», ha evidenziato Lojacono dal palco. Per poi restituire la parola a Kaulitz che, riprendendo il filo del suo ragionamento, ha riadattato l'annuncio in tempo reale: "LUKB e Blockstream Capital Partners, uno dei principali fornitori di infrastruttura Bitcoin, uniranno le forze per portare il lending verso la prossima frontiera della finanza tradizionale. E, in parte, già nel primo semestre del 2026».
Tre lezioni per il futuro
In conclusione del suo intervento, Kaulitz ha condiviso tre passaggi chiave. Il primo riguarda l’adozione di Bitcoin, che seppur rappresenti ancora una piccola percentuale della base clienti, sta crescendo velocemente. A seguire, ha sottolineato che questa conversione «riguarda la spinta sulla nostra offerta tecnologica in generale. In questi anni abbiamo ripensato ai principi di come si costruisce una proposta vincente, perché i clienti vogliono accesso 24/7 e un percorso digitale end-to-end. Prima tutto questo non lo avevamo. Ora invece è parte strutturale della nostra organizzazione». Il terzo elemento? Serve una solida consapevolezza tecnologica per rispondere con efficacia allo scenario che emergerà in un futuro in cui l’integrazione tra finanza tradizionale e decentralizzata - che sarà certamente uno dei temi principali anche della prossima edizione del Plan ₿ Forum, in programma a Lugano il 23 e 24 ottobre del 2026 - continuerà a rinsaldarsi: «Ci sono molti cambiamenti in atto nel mondo - ha concluso Kaulitz - e tutto sta avvenendo in modo estremamente veloce. Dobbiamo farci trovare pronti sul fronte regolamentare, tecnologico e organizzativo, costruendo su tali basi moduli e prodotti utili da offrire ai clienti».







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