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SAVOSACovid, studio: il cloro della piscina potrebbe inattivare il virus in 30 secondi

23.04.21 - 08:00
A-CLUB
Covid, studio: il cloro della piscina potrebbe inattivare il virus in 30 secondi

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Secondo un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell'Imperial College di Londra, l'acqua clorata delle piscine potrebbe inattivare il coronavirus in soli 30 secondi

I risultati, non ancora sottoposti a peer review, suggeriscono che il rischio di trasmissione del Covid- 19 nell'acqua della piscina sembra essere estremamente basso. Per giungere a questa conclusione, il team di ricerca ha analizzato l'impatto di diverse concentrazioni di cloro diluito in acqua sul coronavirus Sars-CoV- 2, nel corso di uno studio commissionato da Swim England, l'ente governativo inglese per gli sport acquatici, e dalla scuola di nuoto Water Babies.

Lo studio nel dettaglio
«Abbiamo eseguito questi esperimenti» mescolando campioni di coronavirus con acqua clorata «nei nostri laboratori ad alto contenimento a Londra. In questo modo siamo stati in grado di misurare l'infettività del virus e la sua capacità di attaccare le cellule», ha spiegato Wendy Barclay, dell'Imperial College di Londra.
Dall'analisi è emerso che, data la bassa infettività e la diluizione del virus, la possibilità di contrarre Covid-19 in piscina sembra essere trascurabile. Nello specifico, i risultati dei test indicano che una concentrazione di cloro di 1,5 milligrammi per litro e un indice di acidità compreso tra 7 e 7,2 sarebbero in grado di ridurre l'infettività dell'agente patogeno di oltre mille volte in soli 30 secondi.

L’impatto di diverse concentrazioni di cloro sul coronavirus
Da ulteriori test condotti su diverse concentrazioni di cloro e livelli di pH, è emerso che il cloro nell'acqua della piscina sembra essere più efficace con un Ph inferiore, e che una concentrazione di cloro libero di 1,5 milligrammi per litro e un livello di pH di 7,0 sarebbero sufficienti per rendere trascurabile la possibilità di contagio nell'acqua clorata. «Questi risultati supportano l'ipotesi che le piscine siano ambienti sicuri se si adottano le misure appropriate. È una notizia fantastica per gli operatori, i nostri membri e club che prendono parte alle attività sportive, i nuotatori e coloro che fanno affidamento sull'acqua per restare fisicamente attivi», ha commentato Jane Nickerson, amministratore delegato di Swim England.

«Siamo entusiasti di questi risultati - ha aggiunto Paul Thompson, fondatore di Water Babies - mentre ci prepariamo a ricominciare le lezioni e ad accogliere nuovamente bambini e clienti nelle piscine coperte del paese. Sappiamo che il nuoto ha molteplici benefici per la salute fisica e mentale sia per i bambini che per gli adulti di tutte le età e non vediamo l'ora di riprendere le attività».

Quindi, quanto è sicuro andare in piscina ai tempi del Coronavirus?
Il rischio di infettarsi con il Coronavirus in acqua è estremamente basso se segui un comportamento corretto.

Anche bevendo un po’ dell’acqua della piscina in cui è immersa una persona positiva al COVID-19 non c’è motivo di preoccuparsi, in quanto il virus sarebbe enormemente diluito e la carica virale quindi bassissima. Inoltre le acque delle piscine vengono pulite, filtrate e trattate con cloro o altri prodotti chimici. Nessun Coronavirus potrebbe sopravvivere.

Pericolo: spogliatoi e servizi igienici
In piscina esiste però comunque la possibilità di infettarsi con il SARS-CoV-2. Può infatti succedere ovunque persone infette rilascino aerosol che rimangono nell’aria per lungo tempo. Occorre prestare molta attenzione, rispettare le regole del distanziamento sociale, indossare la mascherina, lavarsi sempre accuratamente le mani ed utilizzare i gel igienizzanti.

Distanza a bordo piscina
Anche il bordo della piscina non può sempre essere considerato una zona di sicurezza; la regola della distanza anche in questo caso è basilare, fuori dall’acqua va sempre indossata la mascherina, le chiacchiere a bordo piscina vanno quindi ridotte al minimo.

Nuotare senza pensieri
Mentre si nuota, il rischio di infezione è basso se ci si muove in modo disciplinato nella corsia avanti e indietro e non si sguazza insieme a persone non conviventi. Da un lato, i movimenti di braccia e gambe muovono gli strati d’aria sopra la superficie dell’acqua, tanto che gli aerosol espirati si disperdono più facilmente, e dall’altro, gli schizzi d’acqua delle bracciate aiutano a diluire l’aria presente sulla superficie. Per gli stessi motivi, anche fare la doccia prima e dopo l’allenamento non è un problema. Il getto della doccia diluisce infatti gli aerosol presenti nell’aria e li spinge verso il basso.

Utilizzo di piccoli attrezzi: tavolette, galleggianti ecc.
Il rischio di infezioni da contatto è molto basso anche con tavolette, pull buoy o tubi galleggianti condivisi da più persone, soprattutto se sono adulti a utilizzarli. Gli attrezzi vengono infatti “sciacquati” permanentemente con acqua clorata durante l’uso e quindi efficacemente “disinfettati”.

Torna ad allenarti in piscina
Da lunedì 19 aprile le piscine del Centro A-CLUB Fitness & Wellness di Savosa sono aperte al pubblico, è possibile, previa prenotazione (091 966 13 13) accedere alla vasca da 25 metri per il nuoto libero (max 2 persone a corsia – 1 ora), frequentare i corsi fitness in acqua (acquagym, acquabike, acquatabata, powergym, ecc) e partecipare ai numerosi corsi di nuoto per adulti e bambini organizzati dalla struttura (per info corsi di nuoto acqua@a-club.ch)

Le piscine sono aperte da lunedì a venerdì dalle 6.30 alle 22.00, il sabato dalle 8.00 alle 18.00 e la domenica dalle 8.00 alle 13.00.

 

A cura di A-CLUB Fitness & Wellness, Savosa
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Questo articolo è stato realizzato da A-Club, non fa parte del contenuto redazionale.
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