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SVIZZERAEuro debole e prezzi stabili, Mister Prezzi: "Acquistare all'estero non è un crimine"

28.08.10 - 07:32
Nonostante la debolezza dell'euro, in Svizzera i prezzi non calano. Stefan Meierhans consiglia gli svizzeri ad andare a comprare all'estero. Soltanto una provocazione?
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Euro debole e prezzi stabili, Mister Prezzi: "Acquistare all'estero non è un crimine"
Nonostante la debolezza dell'euro, in Svizzera i prezzi non calano. Stefan Meierhans consiglia gli svizzeri ad andare a comprare all'estero. Soltanto una provocazione?

LUGANO - Sono periodi di estrema debolezza per l'euro. La moneta unica ha raggiunto, in questi giorni, i minimi storici nei confronti del franco svizzero. Ancora a inizio 2010 per acquistare un euro ci volevano più o meno un franco e mezzo. Oggi ce ne vogliono più o meno 20 centesimi in meno. Il nuovo minimo storico è stato toccato giovedì, scendendo sotto la barriera psicologica di un euro e trenta centesimi.

Frontalieri contenti - Nel nostro Ticino ad esultare sono, soprattutto, i lavoratori frontalieri. Un piccolo esempio dell'atmosfera che si respira tra comaschi e varesotti arriva da un bar della periferia di Lugano. Nel giorno del record negativo, giovedì scorso, un gruppo di lavoratori frontalieri si era stretto tutt'attorno a una calcolatrice posata sul bancone. La discussione verteva sulla quantità di euro ottenuti con mille franchi svizzeri. Dai loro volti i sorrisi nella consapevolezza che a fine mese gli euro in busta paga sarebbero stati molti di più. Da inizio anno, su uno stipendio di tremila franchi svizzeri, un lavoratore frontaliere si porta a casa 300 euro in più.

E a chi abita in Ticino? La consolazione che resta è quella di poter risparmiare qualcosina nelle vacanze e nelle spiagge e nelle capitali dell'Unione, o semplicemente riempiendo il carrello nei discount o nei supermercati lombardi.

Mister Prezzi: "Comprare all'estero..." - Il consiglio per i consumatori svizzeri di approfittarne dell'euro debole arriva nientedimeno che da Stefan Meierhans, esponente politico dei cristiano-popolari bernesi, nonché mister Prezzi, che dice: "Non è un crimine andare a fare la spesa all'estero". Ma come? E i negozianti e il commercio svizzero? Si potrebbe pensare che d'altronde, essendo noi tutti nell'economia del mercato globale (e non avendo altre alternative), le frontiere e le appartenenze non hanno più grande valore. E se è vero che sono i commercianti e, in generale, le aziende stesse ad attingere spesso dal bacino lombardo il personale che utilizzano, non si vede perché mai un semplice consumatore ticinese debba rinunciare a spendere meno. 

In una intervista all'edizione online della rivista economica Cash, ripresa dal Tages Anzeiger, Meierhans ritiene normalissimo il comportamento del consumatore svizzero che, forte della sua moneta, va ad acquistare nei supermercati dell'Unione Europea.

Anche il consumatore deve beneficiare del ribasso dell'euro - Una provocazione? Molto probabile. In tutti i casi, Mister Prezzi spiega che se i vantaggi di questa situazione non si ripercuotono sul consumatore finale, vuol dire che il sistema di concorrenza non funziona e quindi i benefici del franco rafforzato nei confronti dell'euro restano limitati ai distributori al dettaglio. Distributori che, naturalmente seppur riuscendo ad approvigionarsi all'estero per meno, continuano ad applicare gli stessi prezzi, impedendo quindi che anche il consumatore finale benefici di questa situazione. "E' anche interesse della Svizzera adottare misure che favoriscano la concorrenza, altrimenti, così facendo, perdiamo in cifra di affari a vantaggio dell'economie dei paesi esteri".

Euro debole, prezzi stabili - Il problema principale rilevato da Mister prezzi è proprio il fatto che, nonostante l'euro debole i prezzi in Svizzera sono rimasti gli stessi. Da qui la necessità, per Meierhans, di migliorare la concorrenza. A tal proposito Meierhans dice: "Ci adoperaiamo per una concorrenza che abbia degli effetti positivi. La legge dice che Mister Prezzi dovrebbe osservare il mercato, informare i cittadini sulla sua attività. Ed è per questo che dico: fare la spesa all'estero non è un crimine. Ho fiducia nel sistema della concorrenza". 
 

p.d'a.

Foto d'apertura: Keystone

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