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SVIZZERAPerché la secca del Reno riguarda anche noi (e il prezzo del nostro pieno)

05.08.22 - 21:00
Il fiume che porta da noi merci e carburante è ai minimi storici e per la Svizzera potrebbe essere un problema grosso
Reuters
Una chiatta naviga sul Reno, in secca, osservata da alcuni bagnanti.
Una chiatta naviga sul Reno, in secca, osservata da alcuni bagnanti.
Perché la secca del Reno riguarda anche noi (e il prezzo del nostro pieno)
Il fiume che porta da noi merci e carburante è ai minimi storici e per la Svizzera potrebbe essere un problema grosso

BASILEA - Con la canicola non sono solo i piccoli fiumi a soffrire, ma anche quelli più grandi. Ne è un esempio il Po, ma anche il Reno il cui tradizionalmente possente corso comincia ad accusare qualche colpo in questa estate dalle condizioni estreme.

Stando alla HandelsZeitung, solo una manciata di centimetri perché il passaggio dalle chiatte commerciali possa diventare molto problematico. E questo, per la Svizzera, rischia di essere un guaio notevole. E i motivi sono diversi.

Ma andiamo con ordine, a fare testo è il punto di misurazione a Kaub (Germania) che questo fine settimana - confermano diverse fonti - il Reno raggiungerà quota più 7 centimetri dall'impraticabilità fluviale per le grosse imbarcazioni (ovvero 47 cm con 40 come limite minimo). Un record negativo eguagliato solamente nel 2018, anno complicato per le industrie svizzere, ma che non era esacerbato come questo 2022 dalla critica situazione internazionale.

Se il corso d'acqua che collega la Svizzera fino al Mare del Nord dovesse rimpicciolirsi ulteriormente il trasporto di merci, materie prime e anche carburante - tutte risorse già fortemente sotto stress a causa della pandemia e della guerra in Ucraina - potrebbe venire gravemente compromesso.

Gli occhi sono puntati soprattutto sulla benzina e sul gasolio che difficilmente si possono spostare in grandi quantità attraverso le arterie stradali e ferroviarie. Una risorsa questa, già estremamente cara che rischia di diventarlo ancora di più in un momento nevralgico: ovvero l'arrivo dei freddi mesi invernali. In fin dei conti non è un segreto che il prezzo del carburante nella Confederazione sia fortemente legato alle condizioni del Reno

Stando al quotidiano economico, in questo momento difficile, starebbe già attingendo a una parte delle sue riserve. La situazione internazionale, inoltre, starebbe rendendo più complicata anche la produzione di gasolio e il suo relativo trasporto. Gli osservatori internazionali, citati da Bloomberg, ritengono che Paesi nell'entroterra europeo - come Svizzera, Germania e Austria - potrebbero faticare a raggiungere i livelli di stoccaggio abituali.

Acqua bassa però non significa per forza di cose che rimarremo del tutto a secco, spiega invece 20 Minuten, che si è fatta spiegare dalle autorità portuali renane come funzionano le cose in caso il livello del fiume si abbassi troppo. La risposta è abbastanza semplice: tocca alleggerire il carico delle chiatte, e aumentano quindi i costi di trasporto.

In ogni caso «l'approvvigionamento resta garantito», assicura il portavoce portuale Simon Orbek che individua «solo alcuni nodi critici nei tragitti» che però «possono essere aggirati». Insomma, a tutto c'è rimedio, con tempo e denaro.

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