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Si chiude l'annosa vertenza tra Migros e il fabbricante di orologi solettese Mondaine per determinare chi sia il legittimo detentore del marchio
ZURIGO - Si è infine conclusa con un accordo extragiudiziale l'annosa vertenza tra Migros e il fabbricante di orologi solettese Mondaine per determinare chi sia il legittimo detentore del marchio M-Watch. Le due imprese hanno confermato oggi all'ats le notizie di stampa in tal senso.
In base all'intesa amichevole raggiunta, entrambe potranno continuare ad usare il marchio M-Watch, ognuna con un proprio design. Migros ha indicato che renderà noti i dettagli dopo Pasqua.
La vertenza era scoppiata nel maggio 2010 tra Mondaine, produttore degli M-Watch, e Migros, che vendeva in esclusiva gli orologi a buon mercato nei suoi negozi: dopo 35 anni di collaborazione e 7 milioni di M-Watch venduti, la società solettese aveva troncato le relazioni in seguito a "gravi divergenze di natura contrattuale".
L'impresa accusava fra l'altro Migros di aver tentato di depositare il marchio M-Watch presso l'Istituto federale della proprietà intellettuale, allorché lo stesso era già stato iscritto nel registro federale dei marchi dalla stessa Mondaine: un comportamento che Ronnie Bernheim, responsabile della strategia dell'impresa, non aveva esitato a definire "una coltellata alle spalle". Il grande dettagliante avrebbe inoltre inasprito le condizioni di fornitura e fatto pressione in modo estremo sui prezzi.
Migros argomentava invece in senso opposto, sostenendo di detenere i diritti del marchio "M-Watch". Motivi addotti: i primi modelli portavano la tipica "M" del logo del gigante arancione e la grande maggioranza della popolazione associa la lettera M sugli orologi al nome Migros.
La vertenza era stata portata davanti al Tribunale del commercio di Zurigo che, con una sentenza del 25 febbraio 2013, aveva dato ragione a Mondaine, vietando a Migros di utilizzare in futuro in Svizzera il marchio M-Watch. Il grande distributore aveva allora presentato ricorso al Tribunale federale, che con una sentenza del 30 settembre 2013 aveva accolto parzialmente l'istanza, rimandando il dossier all'esame del tribunale zurighese. L'accordo amichevole mette ora fine alla vertenza.
