Per la prima volta sette sponsorizzazioni saranno pagate in criptovaluta. Al via inoltre collaborazioni con le squadre per studiare nuove applicazioni della blockchain
LONDRA - Contestato ora qua ora là da banche e governi, in balia dei capricci e delle opinioni più o meno sincere di chi con un cenno ora lo eleva ora lo affossa, il bitcoin viene sdoganato nel mondo del calcio. Dove già era comparso sulle magliette della Premier League, ma mai pagandone il prezzo in criptovaluta.
Accade in Inghilterra, dove eToro, società che gestisce piattaforme per lo scambio di monete virtuali, ha annunciato che sponsorizzerà Tottenham, Liecester, Brighton, Cardiff City, Crystal Palace, Fulham e Southampton versando l'importo dovuto in bitcoin. Sette società, che hanno accettato anche l'idea di una collaborazione per studiare altre, possibili applicazione della blockchain al mondo del pallone.
Di proprietà di due fratelli di origine israeliana e dell'inglese David Ring, eToro ha sede a Cipro e uffici a Londra e si occupa di trading online, con dieci milioni di clienti attivi nel mondo. Si può aprire un conto, versare denaro, comprare azioni e obbligazioni; e scambiare criptovalute, bitcoin ma non solo: ci sono anche ethereum, ripple, litecoin, dash.
«eToro esplorerà la possibilità di applicazione della tecnologia, con l'obiettivo di migliorare l'esperienza calcistica a tutto tondo», ha annunciato in un comunicato, alludendo anche a una possibile guerra al bagarinaggio.