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GERMANIAQuando un'elezione locale diventa un grande evento internazionale

05.09.16 - 15:38
Ieri si è votato per le elezioni regionali in un Land, il Meclemburgo, che conta più o meno gli stessi abitanti e ha più o meno il PIL dell'Abruzzo. Come mai tutto questo clamore?
Quando un'elezione locale diventa un grande evento internazionale
Ieri si è votato per le elezioni regionali in un Land, il Meclemburgo, che conta più o meno gli stessi abitanti e ha più o meno il PIL dell'Abruzzo. Come mai tutto questo clamore?

BERLINO - Le elezioni regionali di un Land tedesco che ha più o meno lo stesso numero di abitanti e Pil dell'Abruzzo riescono a conquistare valenza internazionale tanto che, ieri sera, i giornali online europei, dedicavano la loro apertura all'evento. E' ovvio, c'è di mezzo Angela Merkel, la cancelliera del «Ce la facciamo», la donna più potente del mondo da battere. E se dicessimo, pure, che la Germania è riuscita a conquistarsi non soltanto l'egemonia economica del Vecchio Continente, ma anche quella sociale e politica?

Schwerin, capoluogo senza università - Gli occhi ieri erano tutti puntati sul Meclemburgo-Pomerania Anteriore o, come la chiamano più familiarmente i tedeschi, il "Meck-Pomm", Land della ex DDR, come si dice ancora oggi a quasi 27 anni dalla caduta del muro. Schwerin, il suo capoluogo, che non arriva a 100mila abitanti e non ha neppure una sua università*, ieri sembrava la capitale d'Europa tanto era massiccia la presenza di media nei pressi del suo bel castello medievale.

Campagna mediatica martellante contro l'Afd - Una regione, il Meck-Pomm, che nonostante stia vivendo un piccolo miracolo economico, con disoccupazione in calo e crescita economica sostenuta, ieri ha lanciato un ulteriore monito alla politica migratoria della Cancelliera, dopo quelli di marzo in Baden-Württemberg, Renania-Palatinato e Sassonia-Anhalt. L'Alternative für Deutschland (Afd), partito della destra populista, ha vinto le elezioni regionali. E ce l'ha fatta, nonostante la martellante campagna dei media tedeschi, apertamente ostili all'Alternativa per la Germania. Afd, appunto, che ha conquistato gli elettori, così spiegavano ieri sera ad ARD, «perché vuole limitare l'ingresso di stranieri e profughi», «dice chiaramente quello che gli altri partiti non dicono apertamente» e «perché vuole impedire la diffusione dell'islam in Germania». La canzone anti-Afd della cantante Jennifer Rostock rilanciata dalla Bild e visualizzata milioni di volte, il motivetto rap di SWR3 che invitava gli elettori a non votare Afd, e l'intervista della Bild, proprio alla vigilia del voto, alla Cancelliera, che assicurava i tedeschi di nessun taglio allo stato sociale, non sono serviti ad evitare la sconfitta della CDU e la vittoria di Frauke Petry, leader dell'Afd.

Petry la cattiva, ma che rende a livello mediatico - Petry poi è la figura ideale, che fa capire ancora meglio il motivo per cui le elezioni di un Land di un milione e mezzo di abitanti, sostanzialmente poco rilevante nella geopolitica europea, siano diventate all'improvviso così interessanti. Infatti, l'esponente politica nata a Dresda, mediaticamente, attira l'attenzione, e quindi si vende bene. L'Ansa ieri sera l'ha descritta così, concedendosi pure valutazioni di natura estetica sul suo conto: 41enne "dai capelli corti e i lineamenti graziosi" che "vuole spedire i migranti economici su qualche isola sperduta come fanno in Australia e concepisce che le guardie di frontiera sparino sui clandestini pur di non farli passare". Le sue dichiarazioni bisognerebbe contestualizzarle e approfondirle, ma sono indifendibili, è vero. Interessante notare, però, un particolare. Una settimana prima di Petry, il giovane ministro degli esteri austriaco del partito popolare, Sebastian Kurz, aveva indicato come soluzione al problema immigrati l'esempio australiano. Ci si potrebbe chiedere se Sebastian Kurz, mediaticamente, venga presentato alla stessa stregua di Petry, ossia il ministro che vuole costringere su un'isola tutti i migranti prima di essere rimpatriati.

La SPD perde, ma festeggia - E gli altri partiti? L'SPD in Meclemburgo-Pomerania Anteriore ha perso percentualmente molti voti, oltre il 5% rispetto al 2011, ma festeggia lo stesso. Pericolo scampato, è vero, ed un risultato che a livello nazionale i social-democratici tedeschi se lo sognano. Ma sono in molti a chiedersi se quest'allegro ottimismo sia giustificato. Infatti, durante la campagna elettorale, la SPD, alleato di governo della CDU sia a livello regionale, sia a livello nazionale, sulla politica migratoria si è distanziato dai cristiano-democratici, dando sostanzialmente tutta la colpa alla Merkel. Alla SPD è andata bene. Tanti i voti presi nei quartieri borghesi del centro di Rostock, città anseatica affacciata sul Baltico. Un colpo basso per la CDU, che già in difficoltà con i suoi alleati bavaresi Cristiano-Sociali sulla questione immigrati, si è ritrovata isolata, in una campagna che ha visto gli elettori esprimersi come se dovessero rinnovare il Bundestag e non un parlamento regionale. Sia i "Blockpartei" (come vengono ancora ironicamente chiamati i partiti tradizionali nelle regioni della Germania orientale) sia i partiti di opposizione, hanno perso tutti. Male la SPD, malissimo la CDU, la Linke e i Verdi. Quest'ultimi sono usciti dal Parlamento e con le ossa rotte. L'unica nota positiva, così hanno commentato ieri i media pubblici tedeschi, è stata l'uscita dei neonazisti della NPD dal parlamento di Schwerin. Anche loro si sono visti sottratti molti voti dall'Afd, così come la Linke, partito della Sinistra erede del vecchio partito socialista unificato, che perde molti voti delle classi meno abbienti, le più fragili e che più temono di cadere nel baratro della povertà.

Germania, paese disorientato - Un timore molto presente tra i tedeschi che, nonostante tutte le rassicurazioni, le leggi adottate dalla Große Koalition per inasprire la legge sull'asilo, la convenzione con la Turchia per fermare la rotta balcanica, gli sforzi per lottare contro l'immigrazione clandestina e la buona congiuntura economica, continuano a manifestare una generale diffidenza nei confronti dei partiti tradizionali. La società, infatti, si sta confrontando con fenomeni di "americanizzazione" che a molti non piacciono. L'accordo Ttip ne è un esempio. Non c'è paese in Europa dove tra la popolazione si riscontri un'opposizione così diffusa e ferma all'accordo di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione Europea. Un paese, la Germania che, nonostante la sua potenza economica, presenta zone di degrado e di esclusione sociale impensabili fino a una ventina di anni fa, ma ormai simili nella sua natura agli Stati Uniti. E non solo nei Länder della ex della DDR, dove quasi una persona su due vive grazie agli aiuti sociali o alla pensione. La zona della Ruhr, dove una volta l'industria e il carbone davano pane e lavoro a migliaia di operai, oggi è una regione depressa, dove un abitante su cinque è povero e interi quartieri presentano zone di degrado ed esclusione sociale evidenti, come a Marxloh, quartiere di Duisburg noto a livello nazionale per i suoi problemi sociali e di criminalità, difficilmente gestibili dalla polizia. Ed è in questo contesto generale che l'Afd riesce ad ottenere consensi, tra cittadini sempre più impauriti e spaesati, appartenenti alle classi popolari e della piccola borghesia, che non riescono a trovare risposte. Una realtà, in cui il senso di comunità viene meno e le sue regole stanno lasciando il posto ad una società lacerata, che mette al primo posto della scala dei valori il consumo, la prestazione, in cui soltanto i più ricchi, i più intelligenti, i più capaci (e i più furbi) riescono ad affermarsi, mentre i deboli, i meno fortunati, e i meno capaci ad adattarsi alla globalizzazione economica e del pensiero unico, vengono esclusi, privati di potere decisionale. E allora, quando non si ricevono risposte e non si ha più nulla da perdere, ecco la Brexit e i populismi.

*l'Afd nella sua campagna elettorale ha chiesto che venga istituita un'università anche nel capoluogo regionale. Rostock e Greifswald sono le due città universitarie del Meclemburgo-P.A.

 

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