L'accordo è contestato dall'opposizione, dai partiti di sinistra e da varie ong
TEL AVIV - Con una mossa senza precedenti il premier Benyamin Netanyahu è comparso oggi davanti alla Corte Suprema per difendere la sua politica sullo sfruttamento del grande giacimento di gas Leviathan, scoperto a largo delle coste di Israele.
Un accordo - che prevede l'intesa con grandi gruppi industriali interni ed esteri - contestato dall'opposizione, dai partiti di sinistra e da varie ong che hanno chiesto alla Corte di intervenire avanzano dubbi sul lato sociale ed economico della questione. "L'accordo è la scelta migliore - ha detto Netanyahu - in base a motivi di politica generale e di sicurezza nazionale e non solo economici".