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Il voto di Midterm 2014 negli Usa ha rovesciato quella che fino ad oggi era una contraddizione in termini. La nuova mappa del Congresso americano
WASHINGTON - Nero e repubblicano nel Sud: il voto di Midterm 2014 negli Usa ha rovesciato quella che fino ad oggi era una contraddizione in termini. Tim Scott in South Carolina: il primo senatore di colore eletto in uno stato sotto la linea Mason Dixon dai tempi della Guerra Civile, milita nel Grand Old Party di Lincoln. Mentre Mia Love, prima donna repubblicana nera al Congresso, è stata votata in Utah, uno stato dove la gente "dalla pelle più scura" costituisce l'uno per cento appena della popolazione.
Negli Usa venivano soprannominati con disprezzo gli "zio Tom" i neri che - un esempio clamoroso il giudice della Corte Suprema Clarence Thomas - tradiscono i valori comunemente associati al colore della loro pelle scavalcando talora addirittura i bianchi a destra. Questo però era prima che Barack Obama, primo presidente afro-americano della storia degli Usa, facesse da apripista nel 2008 permettendo ad americani di entrambi i partiti di superare il fattore "pelle" tra le condizioni che rendono un candidato ineleggibile.
Oggi, a sei anni di distanza, sono stati esponenti di colore del partito avverso a Obama a raccogliere i frutti della sua sfida. Come Obama nel 2004, anche Mia aveva pronunciato il keynote speech a una convention nazionale, quella repubblicana del correligionario mormone Mitt Romney. E come per Obama era stata la storia di una vita, quella di figlia di emigrati da Haiti arrivati a Brooklyn con 10 dollari in tasca, a incarnare il messaggio: nel suo caso di libera iniziativa e libertà economica alla maniera dell'allora candidato alla vice-presidenza Paul Ryan.
Ecco la nuova mappa del Congresso Usa dopo le elezioni di midterm. I repubblicani che hanno rafforzato la maggioranza alla Camera e conquistato il controllo del Senato strappando ai democratici almeno 7 seggi in North Carolina, Arkansas, Colorado, Iowa, West Virginia, Montana, South Dakota.
*SENATO. In palio erano 36 seggi su 100.
- Repubblicani 52 seggi (+7) - Democratici 44 seggi (-7) - Indipendenti 1 seggio - Incerti 3 seggi (in Lousiana si va al ballottaggio, in Alaska e Virginia dati non definitivi)
*CAMERA RAPPRESENTANTI.
n palio erano tutti i 435 seggi. - Repubblicani 243 seggi (+14) - Democratici 176 seggi (-14) - Incerti 16 seggi (negli Stati in cui i dati non sono ancora definitivi).
ats
