Secondo la stampa, gli Stati Uniti ed Israele concordano su due punti: che occorre impedire all'Iran di diventare una potenza militare nucleare e che Israele ha comunque diritto a difendersi. Ma mentre Netanyahu insiste sul fattore tempo - che a suo parere è ormai agli sgoccioli - Obama ritiene che occorre attendere che le sanzioni internazionali producano il loro effetto. Un attacco israeliano in questa fase sarebbe dunque controproducente.
"L'Iran ha preso una decisione strutturata riguardo la distruzione di Israele" ha detto Netanyahu ad Obama, secondo i giornalisti israeliani al seguito del premier. "Quella è davvero la loro intenzione. Se sarà possibile impedirlo per via diplomatica, eccellente. Ma occorre prepararsi anche alle eventualità peggiori. Il tempo stringe." Sull'esito del colloquio di due ore - terminato senza che venisse pubblicato un testo congiunto - i pareri discordano.
Diversi giornali scrivono che Netanyahu non è riuscito a persuadere Obama. Da parte sua Yediot Ahronot sostiene che Obama ha assicurato a Netanyahu che se pazienterà secondo le sue aspettative, in un eventuale "giorno del destino" gli Stati Uniti agirebbero militarmente contro l'Iran. Su questo, afferma il giornale, c'è adesso un impegno solenne.