Un episodio di segregazione di genere sui trasporti pubblici è al centro di polemiche in Israele
TEL AVIV - Un episodio di segregazione di genere sui trasporti pubblici è al centro di polemiche in Israele. Sul versante opposto rabbini ortodossi protestano invece per l'istituzione di due linee di autobus che collegheranno a Tel Aviv il popoloso sobborgo di Ramat Gan durante il riposo di sabato, nel contesto di un'iniziativa di forze laiche militanti. Si tratta, secondo i religiosi, di una grave alterazione dello status quo nei trasporti pubblici.
Riferendosi al primo episodio, Haaretz scrive che a una donna è stata impedito di salire su un autobus affollato diretto da Gerusalemme alla città ortodossa di Benè Braq. L'autista ha spiegato di avere a disposizione «solo 12 posti per uomini» essendo quell'autobus segregato per sessi in ossequio alla richiesta degli ebrei timorati di separare i viaggiatori e di destinare alle donne solo la parte posteriore dell'automezzo.
La passeggera ha denunciato «la discriminazione illegale» e ha chiesto un forte indennizzo. Ma l'autista, precisa Haaretz, replica di essere stato «frainteso».