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FRANCIASparatoria e presa di un ostaggio: "Vogliono morire come martiri"

09.01.15 - 09:29
A Dammartin-en-Goele stanno convergendo importanti mezzi delle forze dell'ordine. La gendarmeria smentisce la presenza di vittime. Segui gli aggiornamenti
Sparatoria e presa di un ostaggio: "Vogliono morire come martiri"
A Dammartin-en-Goele stanno convergendo importanti mezzi delle forze dell'ordine. La gendarmeria smentisce la presenza di vittime. Segui gli aggiornamenti

PARIGI - Come ha riportato l’emittente RTL, una sparatoria è avvenuta poco prima delle 9.00 nella cittadina di Dammartin-en-Goele, a pochi chilometri dall'aeroporto di Roissy, a mezz'ora dal punto in cui i fratelli Kouachi erano ricercati, a 45 chilometri a est di Parigi. Secondo quanto riferisce la radio France Info, è avvenuta a uno dei numerosi posti di blocco installati da ieri dalle forze speciali della gendarmeria nell'area. Si conterebbero due vittime e una ventina di feriti, anche se questa informazione viene smentita dalla gendarmeria.

Più uomini a bordo di una vettura hanno sparato in direzione delle forze dell’ordine. Il veicolo, una Peugeot grigia, era stato rubato poco prima, verso le 8.40, a Montagny-Sainte-Félicité da due persone che secondo le descrizioni possono essere i fratelli Kouachi.

È stato poi preso un ostaggio, un dipendente di un'azienda di Dammartin-en-Goele. Secondo fonti non confermate citate da I-télé, l'ostaggio "sarebbe ferito". Sarebbero iniziati i negoziati. "L'epilogo è vicino": lo ha detto il prefetto di polizia di Parigi.

I sindaci e le forze di polizia hanno dato istruzioni agli abitanti della cittadina dove è avvenuta la sparatoria, nel dipartimento della Seine-et-Marne, di chiudersi in casa e di stare lontani dalle finestre. Nella zona sono presenti delle scuole: gli studenti sono barricati all'interno delle strutture, secondo le testimonianze sarebbero terrorizzati, possono sentire i movimenti della polizia dalla loro classe.

Sul luogo della sparatoria, che è poco più vicina a Parigi dei luoghi su cui si erano concentrate ieri le ricerche dei due fratelli Kouachi, sono giunti cinque elicotteri della polizia francese e importanti mezzi delle forze dell'ordine. Secondo France Info, i fuggitivi sono stati presto localizzati.

Le teste di cuoio "si stanno recando sul posto, le operazioni sono in corso e verranno condotte nei prossimi minuti e ore": aveva subito dichiarato il ministro francese dell'Interno, Bernard Cazeneuve, riferendosi all'azienda di Dammartin-en-Goele. Due elicotteri sono visibili dall'ingresso della strada Nazionale 2 alla città di Dammartin-en-Goele. Lungo la strada la polizia ha istituito posti di blocco e non permette ai giornalisti di fermarsi lungo le piazzole di sosta. Due delle quattro piste dell'aeroporto parigino di Roissy-Charles de Gaulle sono state chiuse e gli aerei in atterraggio hanno ricevuto indicazioni di "aggiustare la rotta" per evitare di passare sopra Dammartin-en-Goële. Lo riferiscono i media francesi.

Secondo iTélé, i fratelli Kouachi avrebbero dichiarato di "voler morire come martiri". La polizia vuole prenderli vivi. È stata aperta una cellula per il sostegno psicologico alle persone coinvolte a Longperrier.

L'azienda - L'azienda di Damamrtin-en-Goele in cui i fuggitivi si sono rifugiati è un piccolo atelier di produzione di insegne, cartelli e stand per fiere, per clienti pubblici e privati, della società Creation Tendence Decouverte (CTD). I dipendenti sono quattro, ma non si sa quanti fossero oggi presenti sul posto. La struttura si trova in un'area industriale nella parte nord del comune di Dammartin-en-Goele, a fianco della strada nazionale 2 su cui era avvenuta la sparatoria.

L'ostaggio - Secondo Europe 1, la famiglia di Michel Catalano, responsabile dell'azienda, è preoccupata perché non ha notizie dell'uomo. Potrebbe essere l'ostaggio.

La scuola più vicina - Circa 300 tra bambini e maestre si trovano in una scuola primaria a poca distanza da dove è in corso l'imponente operazione di polizia per catturare i due terroristi. Secondo testimoni i maestri hanno fatto stendere i bambini a terra per tenerli lontani dalle finestre e la scuola ha chiesto ai genitori di non andare a prendere i loro figli. Nell'istituto si cerca di mantenere la calma e la situazione al momento sembra essere sotto controllo.

"Ho incontrato un terrorista e gli ho stretto la mano" - Un commerciante ha dichiarato a FranceInfo di aver incontrato uno dei terroristi nell’azienda di Dammartin-en-Goële dove è tenuto l’ostaggio. “Gli ho detto ciao". L'assassino avrebbe risposto: "Signore, noi non uccidiamo civili". L'attendibilità della testimonianza è da verificare.

Hollande: "Ho fiducia nel nostro paese" - Secondo fonti dell'Eliseo, una riunione di crisi in corso alla presidenza della Repubblica è stata interrotta per consentire a Francois Hollande di seguire in diretta gli eventi in corso. "Ho fiducia nel nostro Paese. Ha mostrato una grande capacità di stare unito - ha dichiarato - nonostante questo ci sono state delle mancanze, sono state scritte cose orribili. Dobbiamo fare in modo che i francesi possano vivere insieme, in sicurezza, per il futuro".

I feriti di Charlie Hebdo - Le quattro persone gravemente ferite nell'attacco a Charlie Hebdo sono ancora in "emergenza", "ma la loro vita non è in pericolo". Lo ha detto questa mattina il ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve.

Identificato il killer della poliziotta - L'autore della sparatoria di ieri a Montrouge, periferia sud di Parigi, in cui è morta una giovane vigilessa, è stata identificato dalle forze di polizia. Due suoi familiari sono stati fermati. Lo riferisce il sito di Le Figaro. Conosceva i fratelli Kouachi, secondo France2, appartengono al gruppo filo jihadista di Buttes-Chaumont. L'uomo conosceva i fratelli Kouachi, gli assalitori di Charlie Hebdo. Lo rivela la tv France 2, citando fonti dell'intelligence. Secondo il sito di 20 Minutes francese, gli uomini erano "in contatto". La notizia, riferisce Bfm Tv, è stata confermata da fonti vicine alla procura antiterrorismo di Parigi, che segue entrambi i casi, e nei prossimi giorni intende verificare l'origine e la natura di questi contatti.

ONU - Nella sede di Ginevra dell'ONU è stato osservato venerdì mattina un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Charlie Hebdo.

Vertice 12 febbraio - Il vertice europeo del 12 febbraio, già in agenda, sarà dedicato alla lotta al terrorismo: lo ha annunciato il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk a Riga. "La Ue non può non fare tutto, ma può contribuire a rafforzare la nostra sicurezza", ha detto Tusk, spiegando che alla plenaria di Strasburgo la prossima settimana accelererà i lavori sul registro dei passeggeri europei (PNR) "che può aiutare a controllare i viaggi dei sospetti".

Rischi per le librerie - Il premier francese, Manuel Valls, evoca le "minacce" su alcune librerie a causa di alcuni libri venduti e chiede ai prefetti di prendere tutte le precauzioni se necessario. Ieri, Michel Houellebecq ha deciso di "sospendere la promozione" del suo libro 'Sottomissione', che parla dell'islamizzazione della Francia nel 2022. Lo scrittore, che da ieri è sotto scorta, lascerà Parigi, ha precisato il suo editore Flammarion.

20 piani terroristici contro l'occidente - Oltre 20 piani per attacchi terroristici legati ad al Qaida in Siria contro obiettivi occidentali sono stati registrati negli ultimi 14 mesi: lo ha detto il direttore generale dei servizi segreti interni britannici MI5, Andrew Parker, secondo quanto riporta il quotidiano Financial Times. Alcuni di questi piani sono stati realizzati con successo, come l'uccisione di quattro persone lo scorso maggio al museo ebraico di Bruxelles da parte di un cittadino francese, mentre altri sono stati sventati.

Secondo il capo dell'MI5, un gruppo di terroristi legati ad Al Qaida in Siria sta cercando di arruolare i jihadisti europei che combattono nel Paese del Medio Oriente per portare a termine "complessi e ambiziosi attacchi per causare vittime su larga scala colpendo sistemi di trasporto e luoghi simbolo".

Parker ha sottolineato anche che il rischio di un attacco terroristico nel Regno Unito è aumentato dopo la strage di Charlie Hebdo a Parigi e che i servizi segreti "non possono fermare ogni minaccia contro il Paese". Secondo l'MI5 i cittadini britannici che hanno viaggiato alla volta della Siria per combattere fra le file dei jihadisti sono saliti da 500 a 600.

La Turchia ha espulso 1056 'candidati' alla jihad - Il capo dei servizi segreti del Mit Hakan Fidan ha affermato che Ankara ha espulso negli ultimi anni 1'056 stranieri candidati alla jihad e ha decretato un divieto di ingresso sul proprio territorio per altre 7'833 persone, riferisce la stampa turca.

La Turchia del presidente islamico Recep Tayyip Erdogan è stata più volte accusata dall'inizio della guerra civile in Siria di avere tollerato sul proprio territorio 'autostrade della jihad' lungo le quali candidati miliziani stranieri, molti dei quali europei, hanno raggiunto i gruppi armati jihadisti in particolare Isis e Al Nusra in Siria e Iraq.

Ma secondo Hurriyet online il governo turco ha ora rilanciato la cooperazione di intelligence con i paesi europei e ha introdotto un divieto di ingresso per centinaia di potenziali jihadisti negli ultimi mesi del 2014. Stando a Fidan, la strage di Parigi nei locali di Charlie Hebdo aumenta il rischio di attentati anche in Turchia da parte del terrorismo fondamentalista.

red/ats/ans 

 

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