I superstiti del traghetto Norman Atlantic raccontano le drammatiche ore prima del salvataggio, mentre sale il bilancio dei morti: 8
LECCE - Le prime dichiarazioni dei superstiti del traghetto Norman Atlantic testimoniano la drammaticità dell’odissea vissuta dagli sfortunati passeggeri da ieri, quando sulla nave a largo delle coste dell'Albania si è sviluppato un incendio devastante. Alcune informazioni sono contraddittorie, ulteriore testimonianza del caos vissuto a bordo.
Intanto sale il numero delle vittime. "Esprimiamo dolore per gli 8 morti al momento ritrovati". Lo dice la ministra italiana della difesa Roberta Pinotti in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Il primo - spiega - era un greco di cui era già stata data notizia, per le altre persone non c'è ancora contezza" dell'identità. "Sono state salvate 427 persone e due cani che erano a bordo", ha aggiunto. "È stata davvero un'operazione complicata. Noi siamo stati sempre in contatto con le autorità coinvolte, sia greche che albanesi. Davvero un ringraziamento per tutti coloro che si sono prodigati". "Continueremo a scandagliare il mare per vedere se ci sono dispersi, manteniamo gli assetti per fare tutto ciò che va fatto. Con orgoglio sottolineo il lavoro fatto da tutti i nostri corpi dello stato, è stata una mobilitazione a 360 gradi perché la situazione era drammatica".
Le testimonianze - Secondo un camionista greco l’allarme non è stato tempestivo, come ha riportato ad Associated Press, buona parte dei passeggeri allertati dal fumo sono usciti dalle cabine prima che vi fosse un segnale. Anche l’equipaggio è arrivato in ritardo. “I nostri piedi bruciavano e dai piedi in su eravamo bagnati”. All’arrivo degli elicotteri è scoppiato il caos totale: “Tutti si pestavano per salire sull’elicottero. Anche gli uomini colpivano per cercare di entrare per primi, non hanno preso in considerazione le donne e i bambini, niente”. La stessa versione dei fatti è stata confermata da un passeggero turco alla tv Ntv: “Abbiamo fatto esperienza del Titanic. L’unica cosa che mancava è che non siamo affondati”.
Altri superstiti hanno invece sentito l’allarme: "Stavo dormendo - ha raccontato una giovane a ilCorriere.it - mi ha svegliato il suono della campanella dell’allarme, tutti correvano per la paura del fuoco, anch’io l’ho visto il fumo e le fiamme salire, così mi sono subito messa a correre verso il punto di raccolta della scialuppa più vicina. I marinai ci hanno calato giù, faceva un freddo tremendo, non si vedeva niente, abbiamo atteso nel silenzio per ore, piangendo e pregando, finché abbiamo sentito in cielo gli elicotteri...".
Il comandante - Sul traghetto erano presenti 478 persone, di queste 56 membri dell'equipaggio e 422 passeggeri. Ultimo a lasciare la nave il comandante Argilio Giacomazzi, insieme a quattro ufficiali della Marina.
Il ponte aereo - Un primo ponte aereo tra Italia e Grecia per riportare a casa i greci superstiti del naufragio, è stato predisposto per le 16 di oggi dall'aeroporto di Bari. Lo ha reso noto un funzionario del consolato greco, Nikos Tzoitis, giunto Bari. "Stiamo recuperando i cittadini greci che stanno rendendo testimonianza alla Procura della Repubblica - ha aggiunto - da Lecce, Brindisi e Bari sono circa 60 quelli che oggi torneranno a casa in aereo".
La seconda salma - È arrivata poco fa a Brindisi, con una motovedetta della Guardia costiera italiana, la seconda salma recuperata durante le operazioni di salvataggio dal traghetto Norman Atlantic. A quanto si è appreso, la vittima non è stata ancora identificata. Il corpo sarà trasportato all'ospedale Perrino di Brindisi.
red/ats