Fonti della sicurezza riferiscono di almeno 30 morti negli scontri a piazza Ramses, nel centro del Cairo. E di almeno 10 vittime a Ismailiya, a nord del Cairo, dove la polizia ha aperto il fuoco sui dimostranti pro-Morsi. Sempre secondo fonti della sicurezza un dimostrante pro-Morsi è stato ucciso e altri tre sono stati feriti, a al Arish, nel Nord Sinai.
È di almeno 5 morti e 70 feriti il bilancio degli scontri tra manifestanti pro-Morsi e polizia nel governatorato di Fayyoum, a sud del Cairo, secondo fonti ospedaliere locali. Mentre, testimoni riferiscono di un morto negli scontri a Tanta e un altro a Mansoura. Altri otto manifestanti sono stati uccisi nella città di Damietta, nell'ambito degli scontri con le forze di sicurezza. Infine, secondo l'agenzia ufficiale di stato Mena, un poliziotto è stato ucciso durante i disordini in corso al Cairo.
Intanto giunge notizia che manifestanti pro-Morsi hanno assediato e dato alle fiamme ancora una chiesa cattolica a Mallawi, nel governatorato di Minya - considerato una roccaforte dei Fratelli musulmani -, circa 400 km a sud del Cairo. Incendiata anche la chiesa anglicana della città. Lo riferiscono fonti della sicurezza.
Cresce in tutto il paese la paura della comunità cristiana, intimorita dagli assalti. Le chiese "razziate o date alle fiamme se non addirittura totalmente rase al suolo" sono finora 40, riferisce padre Rafic Greiche, portavoce dei vescovi cattolici d'Egitto.