Secondo il rapporto della National Oil Spill Commission "per i primi dieci giorni della fuga di petrolio sembra che un senso di ottimismo ingiustificato abbia caratterizzato le azioni di chi doveva rispondere al disastro".
La stima iniziale della fuoriuscita di petrolio era stata infatti di cinquemila barili al giorno, una cifra rivelatasi poi almeno dieci volte inferiore alla realtà.
Il rapporto della commissione accusa la Casa Bianca di avere bloccato le stime più pessimistiche sulla entità del disastro bloccando l'uscita di un documento della Agenzia Governativa sugli oceani e l'atmosfera (NOAA) contenente dati molto più negativi di quelli resi noti in precedenza dal governo "ma l'Ufficio per il Budget e il Management (OMB) della Casa Bianca non volle che quelle stime fossero rese pubbliche".
La Casa Bianca ha replicato al rapporto affermando che "la reazione del governo federale è stata poderosa e immediata" e "fondata sulla scienza".