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LUGANOIn questi giorni un anno fa si spegneva Aurelio Longoni

19.03.10 - 13:46
In questi giorni un anno fa si spegneva Aurelio Longoni

LUGANO - Ad un anno dalla morte di Aurelio Longoni, municipale creatore del primo Dicastero Musei e Cultura nel nostro Cantone, lo ricorda il Circolo Operaio Educativo di Lugano con un ciclo di Chiacchierate la prima interamente dedicata alla sua importante fugura questo lunedì 22 marzo alle ore 18 al Palazzo dei Congressi con ricordi del sindaco di Lugano Giorgio Giudici, del prof. Mario Agliati, dell’avv. Franco Masoni e dell’attrice Annamaria Mion, moderatore il presidente del Circolo dott. Claudio Gianinazzi.

Un’altra Chiacchierata più informale si terrà invece martedì 18 maggio alle ore 18 sul piazzale della cassa pensione di via Beltramina dove si parlerà di “Quelli del Molino Nuovo” con moderatore il giornalista Antonio Bolzani e si racconteranno storie ed aneddoti del passato e in quest’occasione tutta la gente tanto cara ad Aurelio Longoni potrà partecipare con un suo ricordo personale, come questo che riportiamo qui di seguito di un suo caro amico e vicino di casa a Molino Nuovo:
 “Entrare nel suo studio, era scoprire il vero Aurelio Longoni. Si rivelava l’uomo di profonda cultura, amante del leggere e del bello scrivere. Trascorreva le sue giornate nel suo studio, lavorava, leggeva e scriveva lì, appoggiato ad una vecchia scrivania in legno degli anni cinquanta, circondato dall’enciclopedia Treccani e da migliaia di libri e libricini, da faldoni di dattiloscritti. Il suo mondo era formato da migliaia di volumi inerenti la storia, la politica, l’economia geografica e politica. Aveva tutti o quasi i libri pubblicati in Ticino dal dopoguerra in poi. Per un bibliofilo rendergli visita era una goduria. Su per le scale in granito del giardino tra i profumi del prato e dei fiori e dei pomodori dell’orto ti venivano incontro due bellissime figure di donne la moglie Emilia e la figlia Dani che avevano tanta cura di lui, e poi sulla porta ecco che appariva "lui", Aurelio Longoni, che era un essere speciale, un vero amico, ed i suoi occhi si illuminavano come due lanterne magiche perché era sinceramente felice di accoglierti a casa sua e aveva sempre una parola di conforto e di speranza per tutti gli uomini”.
 

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